di Anna Messia

Via libera dell’Ivass al modello interno per Generali Assicurazioni che consentirà alla compagnia di risparmiare capitale nell’adeguarsi alle nuove regole di Solvency II entrate in vigore a gennaio. L’istituto di controllo guidato da Salvatore Rossi «ha autorizzato l’utilizzo di un modello interno parziale per il calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità di gruppo consolidato e del requisito patrimoniale di solvibilità delle proprie principali compagnie assicurative italiane e tedesche», hanno spiegato da Trieste, oltre che «delle compagnie non Vita francesi e della compagnia ceca Ceska Pojistovna».

Generali ha applicato il modello interno a poco più del 50% del giro d’affari del gruppo. Il resto per ora sarà coperto con la formula standard (uguale per tutti), meno vantaggiosa dal punto di vista del capitale, ma l’obiettivo del Leone resta quello di applicare il modello interno a tutto il gruppo entro un paio d’anni. Riguardo al possibile valore di Solvency II, da Generali hanno spiegato che il velo si alzerà il prossimo 18 marzo in occasione della presentazione dei risultati 2015. Finora a comunicare i dati Solvency II sono state Allianz 
e Axa , che hanno mostrato valori nell’ordine di due volte il capitale minimo richiesto dal regolatore, rispettivamente il 200% e il 205%. «Non parteciperemo alla corsa per mostrare l’indice di Solvency II più alto del mercato», ha anticipato il 4 marzo scorso a MF-MilanoFinanza il cfo di Generali Alberto Minali, «perché significherebbe impiegare capitale in maniera poco efficiente». Il manager ha annunciato di voler comunicare un indicatore di Solvency dinamico, che esprima la capacità di Generali di far crescere la solvibilità anno dopo anno, oltre che «la sensibilità alle variazioni di mercato, come i tassi d’interesse». Ieri intanto l’ad di Generali Italia, Philippe Donnet, ha anticipato che il 2015 è stato un anno positivo per la compagnia, con risultati in crescita. Ma l’attenzione resta tutta puntata sul comitato nomine che venerdì 11 si riunirà con l’obiettivo di designare il nuovo ceo dopo l’uscita di Mario Greco, passato in Zurich. I candidati più accreditati continuano a essere Donnet e Minali, mentre meno chance ha una candidatura esterna. Allo stesso tempo bisogna trovare un assetto che dia stabilità al gruppo e consenta a entrambi i manager di vedersi adeguatamente riconosciuto il lavoro fatto in Generali negli ultimi anni. Equilibri che vanno definiti prima del cda del 17 marzo, chiamato ad approvare il bilancio 2015. (riproduzione riservata)
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