Credit Suisse è indagata per violazione della legge 231 del 2001 sulla responsabilità degli enti per reati commessi dai propri dipendenti nell’inchiesta della procura di Milano con al centro circa 14 mila italiani che, attraverso le strutture della banca, avrebbero trasferito all’estero almeno 14 miliardi di euro. Intanto però la commissione tributaria provinciale di Milano in un ricorso di un cliente Credit Suisse contro l’avviso di accertamento spiccato dall’Agenzia delle entrate ha annullato l’attività di indagine del fisco.

Parte del denaro evaso, 8 miliardi, sarebbe finito in conti anonimi alle Bermuda con polizze assicurative considerate fittizie e non inserite nella contabilità ufficiale della Banca. Dopo la chiusura delle indagine, a ciascun contribuente verrà chiesto se ha dichiarato al Fisco questi depositi esteri o se li ha nel frattempo regolarizzati per via legale. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, a far emergere la responsabilità della banca sarebbe anche un sorta di «manuale» per evasori creato per addestrare i funzionari italiani.
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