Azimut H. sta valutando la possibilità di trasferire all’estero la sede legale. Il cda, per poter soddisfare l’aspettativa degli azionisti in tema di distribuzione di dividendi e più in generale sulla liberazione del patrimonio, ha deliberato di sentire l’assemblea degli azionisti in merito all’opportunità di un eventuale trasferimento in un paese appartenente alla Ue, oppure in Svizzera. Ma il presidente e a.d. Pietro Giuliani ha precisato che ciò avverrà soltanto se non arriverà il via libera di Bankitalia alla rimozione della società dalla lista Crd4 relativa ai conglomerati finanziari, che obbliga a tenere forti riserve di capitale. In questo modo Azimut avrebbe piena flessibilità nell’uso della cassa. «Oggi non abbiamo nessun motivo per andarcene fuori dall’Italia», ha sottolineato Giuliani. «Vi faccio notare che non abbiamo convocato assemblee straordinarie dove votiamo l’uscita dall’Italia. Non abbiamo motivo di andarcene all’estero. L’unico motivo si avrà se l’autorizzazione da Bankitalia non arriva e gli azionisti si sono stufati».

Nel 2015 Azimut H. ha messo a segno un utile netto di 247 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto ai 92 mln dell’anno precedente. Il cda proporrà all’assemblea un dividendo totale di circa 200 milioni, che equivale a un payout dell’80%, pari a 1,5 euro ad azione.

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