La recente riapertura del dibattito su un’eventuale inasprimento delle tasse di successione ha avuto, come diretta conseguenza, un ritorno di fiamma per le polizze Vita. A oggi, infatti, questi prodotti sono, a livello europeo, il solo strumento riconosciuto e normato in tutti gli Stati, che abbina aspetti di protezione a tematiche successorie in un contesto di fiscalità più o meno agevolata. La grande differenza, presente in ogni Stato e non esclusivamente in Italia, è data dalla valutazione della componente previdenziale-successoria rispetto a quella meramente finanziaria.

Non possiamo affermare con certezza che le polizze non verranno ulteriormente tassate, dopo gli interventi del 2012 e del 2014 che hanno previsto la tassazione delle plusvalenze sia caso vita sia caso morte. Tuttavia possiamo sicuramente attestare che le polizze Vita sono un ottimo elemento strutturante per il passaggio generazionale, vantaggio che verrà sempre mantenuto rispetto a una detenzione diretta, come succede in ogni Stato europeo. Il nostro consiglio è sempre quello di sottoscrivere una polizza ad alto contenuto assicurativo e non solo per un potenziale problema fiscale legato alla successione. La ragione, infatti, risiede nel fatto che le analisi di mercato mostrano come il cliente sia molto spesso scoperto (lato assicurativo). Inoltre, l’attuale contesto economico globale suggerisce grande prudenza e attenzione al lungo termine. Ancora, oggi si ritorna a parlare di polizze sulla Vita con alto contenuto previdenziale: strumenti, inclusi i multiramo caratterizzati da garanzia del capitale, che non sono polizze a copertura di una gestione patrimoniale ma dove invece la componente finanziaria è esclusivamente un’opportunità per l’incremento del patrimonio finale. Da gennaio 2016 il mercato assicurativo bancario si confronta anche con i temi di bail-in che stanno creando molta incertezza tra i clienti italiani. Un mix tra polizza Vita ramo I (legata alle gestioni separate), ramo III (unit e index linked) e multiramo (una combinazione tra le due) è sicuramente la soluzione ideale per garantire la protezione del proprio capitale ma anche per ottenere un rendimento sicuro (ramo I) in questa particolare convergenza di mercato di tassi negativi. Indubbiamente, il bail-in porterà un beneficio ai già importanti risultati ottenuti nel 2015. (riproduzione riservata)

*amministratore delegato Farad International
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