Siglata l’intesa Fondo Easi-Ebce su welfare e sanità integrativi, per dare sostegno alle famiglie con un piano ad hoc. Infatti, in un periodo di grave e prolungata crisi globale della storia moderna, l’Italia si è trovata ad affrontare il problema della difficile conciliazione fra l’esigenza di contenere la spesa pubblica e quella di rendere sostenibile il sistema di welfare. La crisi ha minato anche il welfare familiare, con la conseguenza che gli italiani hanno dovuto stringere i cordoni della spesa privata per sanità e assistenza. Secondo un rapporto redatto dal Censis con Unipol, nell’ultimo anno la spesa sanitaria privata ha registrato un calo del 5,7%: il valore pro capite si è ridotto da 491 a 458 euro all’anno, le famiglie italiane hanno dovuto rinunciare complessivamente a 6,9 milioni di prestazioni mediche private. Sono i segnali di una inversione di tendenza rispetto a un fenomeno consolidato nel lungo periodo per cui le risorse familiari hanno compensato un’offerta del welfare pubblico che si restringeva. Dunque anche il welfare privato familiare comincia a mostrare segni di cedimento. L’allungamento dell’aspettativa di vita, il marcato invecchiamento della popolazione, le previsioni di incremento delle disabilità e del numero delle persone non autosufficienti prefigurano bisogni crescenti di protezione sociale. Negli anni a venire l’incremento della domanda di sanità e di assistenza proseguirà a ritmi serrati.

In questo scenario a tinte fosche, il welfare contrattuale e la sanità integrativa stanno svolgendo un ruolo decisivo a sostegno della spesa sociale e sanitaria dei lavoratori e delle famiglie, sebbene non abbiano ancora dispiegato tutte le loro potenzialità. Asili nido, premi studio, formazione, sostegno alla natalità, assistenza sanitaria, iniziative di sostegno del reddito sono alcuni degli esempi di vero welfare attivo offerti da Ebce, l’Ente bilaterale nazionale centri elaborazione dati, nato nel 2002 come associazione senza scopo di lucro, costituita pariteticamente dalle associazioni datoriali Assoced e Lait e dal sindacato dei lavoratori Ugl Terziario, come strumento di gestione condivisa delle problematiche e delle opportunità evidenziate dal contratto collettivo nazionale di lavoro dei Ced, e dal Fondo Easi, l’Ente di assistenza sanitaria integrativa per i dipendenti dei Ced, nato come associazione nel 2007, seguendo il dettato del Ccnl Ced, stipulato dalle parti datoriali Assoced, Confterziario e Lait, con la rappresentanza sindacale dei lavoratori Ugl Terziario.

Dopo aver arricchito le prestazioni del piano sanitario sul fronte della maternità e dell’odontoiatria, e dopo aver consolidato i servizi preesistenti con l’introduzione di nuovi ambiti di sostegno al reddito, a partire dall’anno 2014, il Fondo Easi grazie alla collaborazione intrapresa con l’Ebce, rilancia sulle politiche di welfare, attraverso un organico sistema di prestazioni sanitarie e parasanitarie e di sostegno psicologico che permette ai dipendenti e alle imprese che applicano il Ccnl dei Ced di usufruire di un’ampia gamma di servizi a tutela del benessere della persona, in regime di rimborso: il nuovo pacchetto welfare. Sette le nuove aree di intervento a supporto della salute e del lavoro, che garantiscono prestazioni in ambito di assistenza pediatrica, trattamenti fisioterapici, musicoterapia e pet therapy, disturbi autistici e del linguaggio, sostegno alla natalità, supporto di lenti correttive e assistenza per persone non autosufficienti. È un passo concreto che abbraccia le linee guida sulla conciliazione tra famiglia e lavoro promosso dal decreto Sacconi, che prevede, peraltro, precisi interventi su specifiche prestazioni. Il pacchetto welfare è rivolto esclusivamente a dipendenti e titolari/soci d’azienda iscritti sia all’Ebce che al Fondo Easi e in regola con i versamenti. Secondo le prime elaborazioni di Fondo Easi e di Ebce, l’indice di gradimento degli associati nel secondo semestre del 2014 premia le richieste di rimborso per l’acquisto di lenti correttive che rappresentano il 45% circa della voce di spesa, seguito a ruota dall’assistenza a un familiare non autosufficiente e dalle terapie per bambini con disturbi autistici e/o del linguaggio. Non è un caso che le maggiori richieste, a pochi mesi dall’adozione del pacchetto welfare, si siano concentrate nell’area lenti correttive. L’azione diretta dei due enti ha voluto privilegiare la popolazione di riferimento, ossia i dipendenti e i titolari d’azienda dei Ced, per i quali è divenuto indispensabile l’utilizzo del computer e dunque inevitabile l’esposizione prolungata a dispositivi videoterminali che notoriamente provocano affaticamento e in alcuni casi veri e propri disturbi della vista.

Gli enti si sono orientati verso quei servizi di potenziale maggiore utilizzo da parte dell’utenza di riferimento, garantendo prestazioni su misura e interventi calibrati sulle esigenze degli iscritti: ecco spiegata la partenza sprint per le prestazioni riferite all’area lenti correttive. Dipendenti e titolari dei Ced hanno colto dunque la vera natura delle prestazioni erogate dal Fondo Easi e da Ebce che, al di là della necessità di assicurare una copertura sociale e sanitaria a integrazione delle garanzie del Sistema sanitario nazionale, rappresentano uno strumento di compensazione reddituale estremamente efficace per fronteggiare le spese della famiglia e dell’azienda.