Cimbri vuole creare una realtà con 53 alberghi e 170 milioni di ricavi Deal da 200 mln. Un ruolo per Fsi?

di Andrea Montanari 

In Italia manca un campione nazionale della ricezione alberghiera. E nell’anno dell’Expo, anche per dare un segnale al mercato, UnipolSai imprime un’accelerazione al risanamento della propria catena Atahotels puntando alla creazione di un polo che possa essere in grado di competere con i big internazionali, come anticipato da MF-Milano Finanza il 10 gennaio e dettagliato nei giorni scorsi. Così la compagnia assicurativa guidata da Carlo Cimbri è uscita allo scoperto. Ieri è stato reso noto che i soci di Una Hotels (ossia le banche creditrici Unicredit, Mps, Popolare Vicenza, Bpm, Intesa Sanpaolo e Bnl-Bnp riunite nel veicolo Fenice Holding) sono giunti «a una fase successiva del contest di offerta, prevedendo di avviare una trattativa in esclusiva con Atahotels». Una Hotels, che conta 31 strutture (di cui 30 a 4 stelle) ed è guidata da Elena David, è oberata da un debito di oltre 300 milioni ma ha chiuso il 2014 con ricavi superiori agli 80 milioni (+4,5% rispetto al 2013) e un ebitda margin del 30% per i 20 hotel gestiti direttamente. Da due anni era in vendita (advisor Colombo&Associati) in seguito al crack miliardario della capogruppo, la società di costruzioni Baldini-Tognozzi-Pontello. Il valore dell’operazione si aggira sui 200 milioni. «La trattativa vedrà le parti impegnate a realizzare la combinazione delle due realtà che oggi contano su 52 alberghi, quasi 8.600 camere e un fatturato aggregato di quasi 170 milioni», si legge nella nota di Una, «e costituisce una prospettiva industriale di grande interesse».

Perché non è escluso che nel futuro perimetro del «campione nazionale» possano entrare altri hotel. Anche perché la gran parte dei 52 alberghi è a 4 stelle e quindi manca l’offerta a 5 stelle. In aprile, per esempio, verranno messi sul mercato gli hotel di lusso siciliani di Acqua Pia Antica Marcia, il gruppo di Francesco Bellavista Caltagironefinito in concordato preventivo. Si tratta del Villa Igiea, del Grand Hotel et des Palmes e dell’Excelsior Palace Hotel a Palermo, del San Domenico Palace Hotel a Taormina, dell’Excelsior Grand Hotel a Catania, del Grand Hotel des Etrangers e del Miramare a Siracusa, la cui base d’asta sarà 200 milioni. Inoltre verrà messo in vendita il Molino Stucky di Venezia (valore 300 milioni). Non va poi dimenticato che il Fondo Strategico Italiano assieme alla Kuwait Investment Authority ha rilevato il 23% della catena alberghiera londinese Rocco Forte per cercare opportunità di crescita sempre in Italia. Per questo sul mercato c’è chi non esclude un tentativo di intesa tra Fsi e UnipolSai. (riproduzione riservata)