di Anna Messia

Unipol  sistema le poltrone della partecipata serba Ddor Novi Sad, l’unica società estera controllata dal gruppo guidato da Carlo Cimbri e ottenuta in eredità in seguito all’acquisizione di Fondiaria Sai . Alla guida della compagnia è stato chiamato Giorgio Ambrogio Marchegiani, già attivo nel gruppo come amministratore delegato di Liguria, controllata che entro l’anno è destinata a essere fusa in Unipol  Sai in ottica di razionalizzazione.

Marchegiani ha peso il posto del dimissionario Christian Otto Neu. Non si tratta dell’unica novità registrata nella governance di Ddor Novi Sad. Nel consiglio di amministrazione della società serba sono entrati anche altri due italiani: Luca Zaccherini, planning e control director presso Unipol gruppo finanziario, e Alfonso Galante, arrivato da Mediobanca  a Bologna a fine 2014 per occuparsi di pianificazione strategica e investor relator per il gruppo. La nuova squadra dovrà a questo punto impegnarsi nel rilancio della compagnia. Ddor Novi Sad è terza compagnia del Paese con una posizione di leadership nell’Rc Auto. Fondiaria Sai , che aveva acquistato la società nel 2007 per 220 milioni di euro, prima di essere rilevata da Unipol  aveva avviato le procedure di dismissione assegnando un mandato a una società di consulenza per individuare possibili acquirenti della partecipata serba. Con l’arrivo di Unipol , le strategie sono però cambiate e Cimbri ha bloccato le procedure di cessione preferendo mantenere fermo il presidio in Serbia, probabilmente in attesa di mettere a punto il progetto di espansione internazionale che sarà probabilmente contenuto nel nuovo piano industriale del gruppo. 
Del resto, la domanda immancabile in ogni intervista all’amministratore delegato riguarda proprio il mercato estero dove la compagnia, completato il riassetto italiano, guarderà per espandersi negli anni futuri. Questione spesso schivata dal numero uno del gruppo, che proprio recentemente ha confessato di pensare alla crescita oltre confine ricordando però come sia facile comprare aziende in altri Paesi ma possa essere altrettanto semplice perdere denaro. Aggiungendo che l’Europa Occidentale è un mercato maturo mentre nell’Est Europa i mercati più interessanti sono già presidiati.

Finora, in effetti, la Serbia non ha dato grandi soddisfazioni aUnipol . Nel 2012 Ddor Novi Sad aveva avviato una profonda pulizia di portafoglio, sia nel ramo Danni sia in quello Vita, ed era riuscita chiudere con un utile di 600 mila euro. A fine 2013 i premi lordi sono stati pari a 72,3 milioni di euro e l’utile netto si è attestato a poco di 400 mila euro, frutto di un andamento positivo del ramo Danni che ha compensato la perdita registrata nel ramo Vita. Attesa ora l’approvazione del bilancio 2014. (riproduzione riservata)