di Anna Messia

Bisognerà rileggere velocemente 1.600 pagine e compilare in breve tempo 271 moduli con i dati societari. Una sfida non da poco per gli assicuratori europei chiamati ad allinearsi alle nuove regole di capitale Solvency II che l’Eiopa (istituzione che raccoglie le Ivass dell’Ue) sta mettendo a punto in questi mesi.

Tanto che Insurance Europe, l’associazione che raccoglie le Ania europee, all’indomani della pubblicazione dell’ultimo set di documenti da parte dell’autorità di controllo europea ha deciso di mettere nero su bianco una serie di richieste, recapitate all’Eiopa, per tentare di mettere fine alla continua domanda di nuova documentazione. «Rivedere più di 1.600 pagine e preparare 271 reporting è estremamente difficile per il settore», ha dichiarato Olav Jones, deputy director general di Insurance Europe, «specie se si considera quanto lavoro sta già facendo l’industria per allinearsi alle regole di Solvency II».

L’obiettivo resta quello di rispettare la scadenza del 1° gennaio 2016 e già quest’anno le imprese saranno chiamate a fornire i primi dati alle authority per consentire una sorta di simulazione. Ma l’avvio dall’inizio dell’anno prossimo «comporterà la messa a punto della documentazione finale a ridosso della scadenza, con un aggravio dell’impegno e dei costi per l’industria», ha aggiunto Jones.

Tale posizione è ovviamente condivisa dall’Ania, da dove per far capire l’aggravio amministrativo legato a Solvency II tirano fuori alcune cifre. «Il numero di moduli previsti oggi dalla vigilanza in Italia è 53 ed è tra i più elevati d’Europa», afferma il direttore generale Ania, Dario Focarelli. «Mentre il numero di reporting templates (i documenti per la raccolta dei dati, ndr) previsto dalle consultazioni Eiopa che si è appena conclusa, secondo i calcoli di Insurance Europe, sale appunto a 271». Tanto che in Ania hanno deciso di offrire alle associate un servizio per districarsi nella mole di documenti.

Per questo motivo da Insurance Europe chiedono a Eiopa di evitare di modificare ancora nei prossimi mesi la documentazione richiesta, visto che già si parla di nuovi possibili cambiamenti. L’autorità europea «dovrebbe limitare ulteriori modifiche ai reporting fissando la versione finale a giugno 2015», aggiunge il direttore generale di Insurance Europe, «e, se saranno necessari ulteriori cambiamenti, bisognerà introdurli solo dopo una consultazione, su base periodica e già definita, per dare tempo necessario alle imprese di procedere con l’implementazione». Il messaggio, in sintesi, è chiaro: le compagnie rischiano di non riuscire a reggere il passo della pioggia di documenti che continuano ad arrivare da Francoforte a nove mesi dall’avvio di Solvency II. E nel mirino degli assicuratori europei sono finite anche le linee guida che stanno arrivando dalle autorità nazionali. «Benché siamo pronti a riconoscere l’importanza delle linee guida dei singoli Paesi, è fondamentale che al momento dell’avvio di Solvency II Eiopa ne limiti il numero richiesto allo stretto necessario per garantire un livello appropriato di armonizzazione tra i Paesi», aggiunge Jones.

Ma c’è di più. Gli assicuratori europei chiedono che nel primo anno di vita di Solvency II venga concessa una semplificazioni dei dati che dovranno essere forniti dalle compagnie al Financial stability reporting. Si tratta di informazioni che dovranno essere utilizzate per valutare i rischi da un punto di vista macroprudenziale e per cogliere eventuali criticità a livello di sistema finanziario complessivo. «Tra l’altro», conclude Focarelli, «la tempistica del Financial stability reporting a livello di gruppo è più stretta rispetto a quella prevista per il reporting normale; per ridurre gli oneri amministrativi sarebbe bene allineare tutte le scadenze». (riproduzione riservata)