di Anna Messia

Sace, l’assicuratore del credito controllato dalla Cassa Depositi e Prestiti, ha chiuso il 2014 con un portafoglio di operazioni assicurate pari a 74,4 miliardi di euro, il massimo mai realizzato da Cdp. Mentre il bilancio ha registrato un utile netto consolidato di 470,5 milioni, in aumento del 36%.

I volumi assicurati dalla società, che opera nell’assicurazione del credito e nella protezione dell’export, hanno registrato un +26%. «Chiudiamo i primi dieci anni dalla trasformazione di Sace in società per azioni con un risultato che esprime il valore dell’export italiano e delle imprese con cui lavoriamo in 189 Paesi», ha dichiarato ieri l’amministratore delegato Alessandro Castellano, aggiungendo che si tratta di «un percorso che ha consentito a Sace di assumere rischi crescenti in geografie e settori strategici per lo sviluppo del made in Italy, secondo politiche di sottoscrizione volte alla sostenibilità economico-finanziaria di lungo periodo della società». Le linee di business dedicate a export e internazionalizzazione si confermano attività chiave, con 36,5 miliardi di euro di operazioni in portafoglio (+6%) e un aumento delle esposizioni in Africa sub-sahariana (+11%), Asia (+7%), Medio Oriente e Nord Africa (+6%) e continente americano (+5%), oltre che nei settori rilevanti dell’economia italiana. Positiva anche la performance delle attività di assicurazione del credito, cauzioni e rischi della costruzione, con 36,4 miliardi di euro di rischi in essere, e dei servizi di factoring (1,5 miliardi). Nel 2014 la società presieduta da Giovanni Castellaneta ha ampliato l’offerta di prodotti attraverso l’avvio del Fondo Sviluppo Export, dedicato a progetti di sviluppo internazionale delle pmi italiane, la piena operatività di Trade Finance (prodotto disegnato sulle esigenze di liquidità degli esportatori) e l’introduzione di programmi di advisory dedicati a geografie emergenti ad alto potenziale. Per quanto riguarda l’andamento nel 2014 della capogruppo, su cui verrà pagato il dividendo all’azionista, il risultato sarebbe stato di circa 380 milioni. Nel nuovo piano industriale Sace, che ha di recente pagato a Cdp una maxi-cedola da 800 milioni, prevedeva di ridurre il payout dal 90% del passato al 50%. Ma l’ultima parola spetterà ovviamente all’azionista Cdp, che potrebbe voler incassare più di 190 milioni di euro sotto forma di cedole. (riproduzione riservata)