E’ ormai iniziato il conto alla rovescia per l’apertura dell’edizione 2015 di Expo, l’esposizione universale che fa tappa quest’anno a Milano. Una manifestazione di portata mondiale che attende circa 20 milioni di visitatori e che richiede grande attenzione per quanto riguarda la sicurezza e la gestione dei rischi.

Nei giorni scorsi il Viminale ha licenziato un piano per la messa in sicurezza del sito che prevede il coinvolgimento di 600 uomini schierati a rinforzo dei circa 2.000 uomini già operativi su Milano, per una spesa complessiva di 90 milioni di euro.

Proprio la pianificazione della sicurezza per le persone e per le infrastrutture in grandi eventi come l’Expo richiede esperienza e conoscenze significative, oltre a una solida competenza su problematiche giurisdizionali, culturali e ambientali”, commenta Paolo Rubini, Presidente di ANRA. “I piani di sicurezza vanno elaborati con una certa flessibilità, per renderli adattabili agli inevitabili cambiamenti che nascono sempre durante manifestazioni di tale complessità. L’alta concentrazione di persone richiede, ad esempio, precise procedure di gestione delle emergenze. I momenti di crisi possono essere molteplici, a partire da improvvisi sommovimenti di folla per via di un improvviso evento atmosferico, di un black out elettrico, un incendio, per non dire delle minacce di attacchi terroristici che in simili occasioni si intensificano. Diverse aree critiche richiedono un personale di sicurezza correttamente formato in grado di agire a seconda dei diversi scenari. Siamo più che mai in presenza delle classiche condizioni necessarie all’organizzazione di un grande evento, con la differenza, in questo caso, che il tutto dovrà protrarsi per un periodo di sei mesi e ogni giorno sarà ricco di appuntamenti che coinvolgeranno espositori e visitatori”.

L’Associazione Nazionale dei Risk Manager evidenzia le 5 regole da seguire in un grande evento come Expo:

  1. L’identificazione di un comitato di sicurezza entro la task force organizzativa, in grado di presidiare tutti i siti coinvolti, gli obiettivi sensibili come gli hotel, gli aeroporti, Milano e le aree coinvolte da Expo, le infrastrutture, le aree a maggiore concentrazione di visitatori.
  2. La realizzazione di un piano di emergenza per ogni sito e padiglione, con definizione delle azioni necessarie da intraprendere durante un evento critico (evacuazione dagli impianti, percorsi alternativi in caso di problematiche alle vie di trasporto).
  3. La pianificazione e messa in campo di tutti i sistemi tecnologici di sicurezza, dai sistemi di intelligence e verifica negli aeroporti fino agli accrediti e ai metal detector per filtrare gli accessi.
  4. La valutazione delle possibili fonti di rischio con una prima verifica su quanto è stato realizzato o sia accaduto nelle edizioni precedenti, e sulle caratteristiche del territorio, ad esempio infrastrutture, condizioni climatiche, ecc.
  5. La scelta e selezione delle aziende partner della manifestazione: global player, broker internazionali, system integrator professionisti e leader di mercato, sovente anche Sponsor della rassegna a vario titolo, con i quali sono definiti accordi strutturati e articolati.

Ma quali sono più grandi preoccupazioni per gli assicuratori?

I più grandi timori si concentrano sulle infrastrutture e sul rischio terrorismo. Soprattutto su quest’ultimo. Tuttavia, i rischi potenziali dei grandi eventi internazionali sono molteplici e complessi, a partire da quelli reputazionali, nel caso qualche evento imprevisto si abbattesse sulla manifestazione.

Il programma assicurativo messo a punto da Expo prevede polizze che tutelano dai danni materiali, alle opere e al contenuto, alla responsabilità civile durante le fasi di costruzione, l’Esposizione e per i successivi dieci anni dalla realizzazione dell’opera. I danni e le conseguenti perdite economiche possono essere molto elevate sia per gli organizzatori dell’Esposizione Universale, ma anche per i partecipanti. Le coperture assicurative vanno, quindi, a chiudere il cerchio, trasferendo agli assicuratori i rischi non sostenibili nè prevenibili, e tutelando organizzatori e lavoratori, che potranno così dedicarsi con maggiore tranquillità alla buona riuscita della manifestazione.