di Anna Messia

Proprio quest’anno Generali Assicurazioni ha compiuto 90 anni in Brasile. Era il 1925 quando la compagnia di Trieste, tra le prime assicurazioni estere a entrare nel Paese sudamericano, aprì un ufficio in Avenida Rio Branco, nel centro di Rio de Janeiro. Da allora Generali ha accresciuto la presenza in Brasile, senza però raggiungere mai la penetrazione e il successo ottenuto in altri mercati dell’America Latina.

Come in Argentina, per esempio, dove il Leone è leader da anni. In Brasile, dove i premi sono pari al corrispettivo di 330-340 milioni di euro, la fedeltà dimostrata da Generali non ha dato soddisfazioni, con l’esplosione negli ultimi anni dei sinistri auto. Il problema riguarda l’intero mercato auto brasiliano e così anno dopo anno, in cerca della svolta, c’è stato bisogno di continue ricapitalizzazioni: nel 2012 un’iniezione di circa 11,5 milioni e l’anno successivo un’altra manovra da 37.

Poi a fine 2013, con l’arrivo di Mario Greco al timone del gruppo, si è iniziato a ragionare su un riassetto più profondo, che sta prendendo forma in questi mesi, con la richiesta però, ancora una volta, di nuovi investimenti. Il 2014 si è chiuso con una perdita di 126 milioni e con l’obiettivo di rilanciare il business la capogruppo ha versato inGenerali Brasil Seguros altri 137 milioni sotto forma di aumento di capitale. Questa volta la ricapitalizzazione, decisamente più importante, è stata però affiancata da un cambio di management, con l’arrivo a fine 2014 di un nuovo chief executive officer di Generali Brasil Seguros: Hyung Mo Sung, ex ceo di Zurich Generali Insurance, sempre in Brasile. A lui è stato affidato il compito di rimettere in carreggiata la società e di scrivere il nuovo piano industriale. Ma soprattutto di sistemare tutte le questioni pendenti, cambiando completamente la politica di assunzione del rischio che negli anni passati aveva provocato la crescita dei sinistri, come dimostrano anche i numeri del 2014. Il combined ratio (il rapporto tra sinistri pagati e premi incassati) dell’intera America Latina è aumentato infatti dal 100,9% di fine 2013 al 113,3 di dicembre 2014 a causa proprio della crescita dei sinistri auto in Brasile, oltre che di grandi incendi registrati l’anno scorso Panama, un altro degli otto Paesi del Sudamerica doveGenerali è presente. Mentre il risultato operativo complessivo dell’area America Latina è stato negativo per 65 milioni, spinto in basso ancora una volta dal Brasile.

Nel Paese «abbiamo cambiato politica di assunzione del rischio e management e abbiamo realizzato un aumento di capitale», aveva spiegato Alberto Minali, cfo di Generali, presentando il bilancio 2014. «Il nuovo piano industriale prevede ancora una perdita di 10-15 milioni nel 2015; il mercato resta difficile e monitoreremo l’evolversi della situazione». (riproduzione riservata)