L’e-commerce in Italia si fa ancora nella maggior parte dei casi da pc: l’82% degli utenti acquista da una postazione fissa, seguito dal cellulare al 36% e dal tablet al 25%. In realtà, anche il dato globale vede il pc sempre largamente in testa sugli acquisti online, 80%, ciò che cambia è la fetta maggiore guadagnata da smartphone (44%) e da tablet (31%). Sono alcuni dei dati che emergono dalla «Nielsen Global Marketing Effectiveness in the retailer landscape and the impact of e-commerce», una ricerca eseguita su un campione di 30 mila individui in 60 paesi.

In Italia il 42% della popolazione è propenso ad acquistare online voli aerei e l’8% è favorevole a comperare prodotti alimentari, vini e liquori attraverso l’e-commerce, in linea con la media europea fatta eccezione per l’Inghilterra dove è il 26% che predilige l’online per i prodotti alimentari. A livello globale vestiti, accessori e scarpe con il 46% guidano la graduatoria degli acquisti via web, mentre in Italia questa tipologia merceologica è acquistata online solo per il 30%, posizionandosi al quarto posto dopo la prenotazione di alberghi (35%) e i libri cartacei (32%). L’elettronica di consumo è acquistata online dal 24% della popolazione. Secondo la ricerca, il 21% degli italiani compra online gli ebook, mentre i prodotti di cosmesi o per l’igiene personale sono al 17%, benché ricercati in internet dal 19% della popolazione.

Per quanto concerne auto e moto accessori, solo l’8% degli intervistati acquista online. In Europa si riscontra la medesima tendenza, salvo in Inghilterra, dove il 19% fa ricerca su internet mentre il 17% compie l’acquisto online.

«A partire dai dati della survey che abbiamo realizzato a livello global sul tema dell’e-commerce», ha dichiarato l’a.d. di Nielsen Italia Giovanni Fantasia, «emerge che in Italia ci sono ancora ampi margini di sviluppo del mercato dell’online visibili soprattutto negli acquisti di alimentari o prodotti per la persona. È sintomatico il fatto che la maggior parte degli acquisti in rete venga fatta da pc, a differenza di ciò che avviene in quelle aree con uno sviluppo tecnologico più recente (soprattutto Asia), dove l’acquisto online si espleta in movimento (cellulari e tablet). D’altra parte, anche in Italia si sta affermando una politica di vendita integrata, che vede il web giocare un ruolo complementare al negozio fisico. Occorre, dunque, accelerare un circolo virtuoso tra punto di vendita e Rete, poiché se da una parte quest’ultima può sostituire il negozio, contemporaneamente risulta essere lo stimolo a visitare il punto vendita. In sintesi, esiste ormai una interconnessione completa tra fisico e virtuale: le leve di marketing, dunque, verranno valorizzate se saranno il frutto di una concezione integrata del rapporto consumatore/retailer».

Per il 58% degli intervistati, la ragione per cui si ricorre all’online è la comodità (media globale 76%, media Ue 70%, Inghilterra 75%), anche se il 42% non si fida a dare le informazioni della carta di credito (media Ue 41%). Prima di procedere all’acquisto online il 60% degli italiani legge recensioni del prodotto/servizio.

La percezione dei prezzi in rete si rivela positiva. Infatti, il 52% pensa sia più conveniente fare acquisti sul web che in negozio, e il 50% di potere beneficiare del prezzo migliore.

Le spese di spedizione, d’altra parte, costituiscono ancora una barriera allo shopping online. Il 36% degli italiani vorrebbe che questa voce venisse eliminata dalle offerte dei vari prodotti. In Europa il valore oscilla tra il 30% della Germania e il 38% della Francia.