di Lucio Sironi

Conti meglio del previsto e dividendo superiore alle attese hanno messo il titolo Azimut in condizione di accelerare al rialzo chiudendo la seduta di ieri con un guadagno del 5% a 24,6 euro (migliore blue chip di Piazza Affari). Il gruppo del risparmio gestito guidato da Pietro Giuliani ha chiuso il 2014 con un utile in calo a 82,1 milioni dai 155,7 del 2013. L’utile netto depurato dai costi straordinari (prevalentemente dovuti all’accordo con l’Agenzia delle Entrate) è stato di 174,3 milioni (era di 155,7). Il fatturato invece è salito da 472,1 a 552,3 milioni. L’utile netto della sola capogruppo è stato di 136,5 milioni rispetto ai 148,5 del 2013. La posizione finanziaria netta consolidata a fine 2014 era positiva per 312,4 milioni contro i 363,5 di fine 2013. Il cda proporrà all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 0,78 euro per azione con stacco il 18 maggio («per tener fede a quanto ipotizzato nel piano industriale», ha spiegato il presidente e ad), in aumento rispetto a quello di 0,7 euro del 2013. Giuliani ha fatto presente che si tratta del miglior risultato di sempre in termini di raccolta netta (5,6 miliardi, +73% rispetto al 2013), in un anno in cuiAzimut ha consolidato la presenza internazionale, in particolare in Turchia (dove il gruppo ha una quota del 2,5% nell’industria del risparmio) e in Brasile, oltre ad aver siglato nuove joint venture in Messico e Australia. Tra l’altro ulteriori trattative, in fase piuttosto avanzata, sono in corso per un’acquisizione che potrebbe raddoppiare la presenza di Azimut in Brasile, mentre altre novità potrebbero giungere a breve dall’Australia. La performance media ponderata ottenuta dai clienti di Azimut è stata del 4,8%, in linea con i concorrenti italiani, ma, tiene a precisare l’ad, «nel nostro caso senza sovraesposizioni al rischio Italia, che l’anno scorso è stato sicuramente premiante». Quanto al 2015, in soli due mesi la raccolta netta ha raggiunto quasi 800 milioni e la performance media ponderata netta a favore del cliente è stata del 5%, «superiore alla media dell’industria». L’anno in corso si preannuncia particolare in quanto il rialzo dei mercati che si è verificato dall’inizio dell’anno ha permesso ad Azimut di incassare oltre 50 milioni di commissioni di incentivo, un risultato notevole se si considera che la media annua dell’ultimo triennio si è attestata non molto al di sopra di quota 100 milioni. (riproduzione riservata)