di Anna Messia

Cattolica Assicurazioni chiude il 2014 con un risultato più alto degli obiettivi fissati dal piano industriale e anche la cedola che sarà pagata agli azionisti sarà è un po’ più rotonda delle attese degli analisti, pari cioè a 35 centesimi. L’utile netto consolidato della compagnia presieduta da Paolo Bedoni a fine dicembre è risultato pari a 107 milioni, su cui hanno inciso tra l’altro 7 milioni di svalutazioni, senza le quali il bilancio sarebbe stato quindi positivo per 114 milioni.

Un numero che rappresenta un crescita del 66,9% rispetto a fine 2013 e che supera l’asticella del nuovo piano industriale annunciato dall’amministratore delegato, Giovan Battista Mazzucchelli a settembre scorso (in contemporanea con l’avvio di aumento di capitale di 500 milioni), che era stata fissata a 101 milioni. «Abbiamo ottenuto i risultati attesi in un momento in cui il gruppo introdotto forti innovazioni nella struttura, con l’inserimento di sei importanti figure dirigenziali e anche il titolo (ieri a 7,4 euro) ha avuto una crescita di oltre l’11% rispetto alla parità teorica dell’aumento di capitale (di 6,75 euro, ndr)», commenta Mazzucchelli, aggiungendo che anche il 2015 è partito secondo le attese e che «dopo la ristrutturazione degli anni passati ora la compagnia è entrata nel vivo della nuova fase di crescita».

Tornando ai dati 2014 la raccolta premi è stata pari a 5,67 miliardi, in aumento del 29,5% sul 2013, con un bilancio però in chiaroscuro tra il ramo Vita e quello Danni. Mentre infatti quest’ultimo ha subito gli effetti del calo dei prezzi medi delle polizze Rc Auto, registrando un raccolta in frenata del 6,1%, a 938 milioni (+3,4% se si aggiunge il portafoglio della neoacquisita Fata, per un totale di 1,03 miliardi), il settore Vita ha registrato un boom della raccolta, in aumento del 41,9% a 3,77 miliardi. «I dati di bilancio mostrano un forte aumento della solidità patrimoniale del gruppo, con un Solvency I pari a 1,96 volte il minimo regolamentare, che scenderà a 1,90 dopo lo stacco del dividendo», dice Mazzucchelli. Il mercato comincia però a domandarsi quali potranno essere gli effetti per il settore dell’arrivo di Solvency II, che sarà pienamente operativo a partire da gennaio 2015. Ma su questo punto Mazzucchelli non si sbilancia: «Siamo in piena attività per allinearci alla nuova normativa su cui restano però ancora molte incognite da chiarire da parte del regolatore», dice l’ad, «per ora partiremo con la formula standard con correttivi e poi valuteremo se spostarci verso il modello interno (più articolato ma che consentirebbe un risparmio di capitale, ndr). In ogni caso siamo tranquilli, anche se Solvency II dovesse far scendere un po’ il nostro indice». Per quanto riguarda possibili acquisizioni, utili ad accelerare la crescita, Mazzucchelli, conferma di essere pronto a studiare dossier, ma per ora non c’è nulla di concreto. Sul mercato, come anticipato ieri da MF-Milano Finanza, c’è Cba Vita, la compagnia di Banca Sella e Cattolica avrebbe avuto dei contatti iniziali ma non sarebbe interessata ad andare avanti con l’operazione e a partecipare alla fase successiva delle offerte. (riproduzione riservata)