E’ comparso sull’Handelsblatt dello scorso 6 marzo un articolo a cura di Katharina Kort e Kerstin Leiten che parla di Allianz Italia e delle idee innovative lanciate dalla controllata italiana. Ne riportiamo la traduzione.

Come sempre, ferve un gran movimento lungo Corso Italia, nel centro storico di Milano. Eppure, al pian terreno della filiale di Allianz Italia, i passanti che camminano frettolosamente e i tram che sfrecciano sui binari sembrano lontanissimi. I clienti vengono fatti accomodare a un tavolo bianco nel cui piano è inserito un enorme tablet. Sfiorando semplicemente lo schermo con le dita, configurano la loro soluzione assicurativa: un po’ più consulenza sulla casa, una po’ meno copertura assicurativa in caso di infortuni sul lavoro, ed ecco pronto il pacchetto mensile da 18 euro.

Benvenuti nella filiale del futuro. Allianz1 (che si pronuncia Allianz One) è il nome del pacchetto modulare offerto dalla terza maggiore compagnia assicurativa attiva sul mercato italiano con lo slogan “Il tuo abbonamento alla serenità”. Nel contratto possono confluire fino a 13 assicurazioni diverse e bastano solo quattro firme invece delle ottanta di un tempo.

Dal lancio online di questa offerta, avvenuta nel marzo dello scorso anno, oltre 130.000 persone hanno sottoscritto questo genere di copertura assicurativa: un risultato ottenuto nonostante il fatto che gli italiani, a prescindere dalla polizza obbligatoria sulla R.C. auto, siano notoriamente sotto-assicurati.

Anche noi siamo rimasti sorpresi dall’ottimo risultato”, ci racconta Klaus-Peter Röhler, Amministratore delegato di Allianz Italia. Probabilmente un successo del genere è dovuto al fatto che adesso i clienti riescono molto più facilmente a confezionare un prodotto su misura dal computer di casa oppure venendo in filiale. “Prima si doveva rispondere a una serie di domande per almeno mezz’ora prima di ricevere una proposta.” Per luglio è previsto il lancio sul mercato di un modulo analogo studiato per le piccole imprese.

Modello Italia: Allianz potrebbe ben presto offrire questi abbonamenti alla serenità anche in altri Paesi ed esportare anche il modello di filiale. Un altro successo da esportazione potrebbe essere l’agenzia assicurativa digitale: una piattaforma alla quale gli agenti possono accedere attraverso diversi strumenti digitali.

“Il nostro modello di business è strutturato in modo tale che parti significative della nostra attività, dall’approccio ai clienti fino all’elaborazione dei processi, avvengono per via digitale”, ha dichiarato Michael Diekmann ad Handelsblatt. Utilizzando il gergo manageriale, ritiene che “nell’ambito della digitalizzazione esista ancora un enorme potenziale di upside”. I clienti erano in attesa di soluzioni semplici e facilmente accessibili per via digitale. “Una simile trasformazione richiede ingenti investimenti e Allianz, grazie alla sua straordinaria solidità finanziaria, può mettere in campo tutte le risorse necessarie per implementare i cambiamenti necessari”, ha affermato Diekmann.

Durante la presentazione dei risultati, ha espressamente lodato il contributo italiano. “Gli ottimi dati sulle vendite non sono l’unica dimostrazione di quanto abbiano avuto successo in Italia gli sforzi compiuti da Allianz nel campo della digitalizzazione.” Allianz, per la prima volta, si trova ai vertici delle classifiche italiane in termini di riconoscimento e prestigio del marchio. Altrettanto avveniristica risulta essere la “Fast Quote” per l’assicurazione RC auto che il cliente può ottenere su Internet in sessanta secondi inserendo semplicemente la propria targa automobilistica e la data di nascita.

Tuttavia, il successo non sembrerebbe dovuto solo all’effetto positivo di questo modello. Secondo Thomas Seidl, analista di Bernstein, nonostante l’attività in Italia stia andando bene e Allianz, grazie anche a nuovi prodotti, abbia conquistato quote di mercato, il Gruppo assicurativo tedesco ha anche beneficiato del fatto che i concorrenti ultimamente siano stati molto concentrati su se stessi. Generali ha portato avanti un processo di concentrazione e da dieci società è passata a tre, mentre Unipol deve ancora digerire la fusione con Fondiaria Sai.

Inoltre, secondo l’analista, il fatto che l’Italia, per quanto riguarda l’assicurazione danni e incidenti, vanti il miglior rapporto danni-costi, è da attribuire allo stato precario della sua economia, con la conseguenza che circolano meno automobili e quindi ci sono meno incidenti.

Ciononostante, è indubbio che in Italia il processo di digitalizzazione sia più avanzato che in altri Paesi. L’amministratore delegato di Allianz Italia, Röhler, spiega che una tale situazione si è venuta a creare perché il Paese, da un punto di vista tecnico, è molto forte nel ramo danni. “Disponiamo di un grande team di attuari che ha aiutato anche altre società del Gruppo Allianz a mettere a punto le tariffe.”

Inoltre, da un punto di vista informatico, la società ha beneficiato della fusione delle tre società Ras, Lloyd Adriatico e Allianz Subalpina. “Indubbiamente, abbiamo tratto vantaggio dal fatto che al momento della fusione delle tre società non ci fosse una piattaforma informatica sufficientemente valida, perché così siamo stati costretti a svilupparne una nuova”, ha aggiunto.

Nonostante la digitalizzazione, Röhler continua a credere nell’importanza dei classici agenti: “Il canale degli agenti è per noi di enorme importanza. Tramite un’acquisizione, abbiamo di recente incrementato il numero degli agenti di 725 unità”. In Italia, in particolare, l’agente aiuta spesso il cliente a districarsi tra la complessa burocrazia. Sorge così un modello ibrido: ricerca online, acquisti offline.

Nel frenetico Corso Italia, l’ufficio rimane per il momento una filiale-modello non aperta al pubblico, ma in altre città come Palermo le filiali del futuro sono già in funzione.