di Andrea Montanari

Scoppia la contesa per il fondo Olinda gestito da Prelios sgr. A concorrere per l’acquisto sono rimasti Axa e Orion. A questi due player internazionali, la società di gestione guidata dall’ad Paolo Scordino, secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza, sta per concedere l’esclusiva, che nelle settimane comprese tra metà e fine aprile dovrebbe portare al deposito delle offerte formali, punto d’arrivo della procedura avviata nelle settimane scorse e gestita dall’advisor Lazard. Offerte che passerebbero dall’acquisto del patrimonio e non dal lancio di un’offerta pubblica.

Ma Olinda, che ha in bilancio asset per 400 milioni (a fronte di un debito di 225 milioni), potrebbe anche essere oggetto di un’opa da parte di qualche hedge fund anglosassone. In particolare, sul mercato circola il nome di Kepton, un fondo che in queste settimane avrebbe chiesto informazioni ai banchieri italiani anche sui veicoli Atlantic 1 (c’è un’offerta di Blackstone in corso), Alfa e Delta, gestiti da Idea Fimit. Nel caso di un’opa, applicando gli sconti attualmente praticati sul mercato di riferimento, attorno al 40% sul Nav, il valore proposto per Olinda potrebbe essere di 225 euro per ogni singola quota. Una soglia decisamente superiore a quella alla quale sarebbero pronte ad arrivare Axa e Orion con le offerte.

Intanto, come riferito nei giorni scorsi dall’agenzia di stampa Reuters, la stessa Prelios, attraverso la controllata Prelios Valuations, sarebbe in corsa assieme a Cb Richard Ellis, Reag, Eagke&Wise, Crif Services, Yard Valtec, Italfondario, Protos, Sistema, Praxi e i due consorzi di operatori del settore (Nomisma, Avalon e Revaluta da un lato, Cerved e Rl Value dall’altro), per il ruolo di consulente di Banca d’Italia sul real estate. Via Nazionale sarebbe intenzionata a selezionare fino a cinque consulenti per verificare se le banche italiane stiano correttamente valutando gli asset immobiliari utilizzati come collaterale dato che, in un contesto di mercato contrassegnato da pressioni al ribasso sui prezzi, la contabilizzazione del portafoglio di real estate potrebbe costringere le banche stesse ad aumentare gli accantonamenti in bilancio. (riproduzione riservata)