Il 2013 è stato l’anno del rilancio per Generali, con un utile netto in forte crescita e un dividendo più che raddoppiato. L’utile netto è stato di 1,915 mld euro (94 mln nel 2012), ottenuto interamente grazie alle performance operative. Il roe operativo è cresciuto di 80 punti base al 12,1%, in linea con il target al 2015 di un roe operativo superiore al 13%; il net free surplus è stato di 2,1 miliardi, già oltre il target 2015.

La riduzione della posizione debitoria di circa 500 milioni ha determinato un miglioramento del debt leverage ratio di circa un punto percentuale al 39,6%.

Anche il rapporto tra ebit e interessi passivi sul debito finanziario ne ha beneficiato con un incremento di 0,5 volte a 4,2 volte.

Il cda proporrà all’assemblea un dividendo di 0,45 euro ad azione, più che raddoppiato rispetto all’anno passato (0,20 euro).

«Il 2013 è stato un anno fondamentale per il rilancio di Generali e i risultati confermano che siamo in linea o in anticipo rispetto ai target previsti dal piano strategico. Per la prima volta dopo molti anni il risultato netto deriva interamente dalla gestione e non è influenzato da partite straordinarie», ha commentato l’a.d., Mario Greco. «I risultati del 2013 e il dividendo più che raddoppiato confermano dunque che siamo sulla strada giusta. Siamo consapevoli che ne resta molta da percorrere per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati. Nel 2014 verrà ridotta ulteriormente la posizione debitoria e realizzeremo importanti risparmi di costo. Prevediamo di migliorare ancora il risultato operativo e l’utile netto, in linea con il piano che mira ad aumentare progressivamente la redditività per gli azionisti», ha concluso Greco.

In conference call, l’a.d. si è detto fiducioso sulla eventuale vendita di Bsi. «Siamo fiduciosi. Adesso ci sono condizioni migliori rispetto all’anno scorso», ha precisato Greco. «Probabile», inoltre, l’uscita della compagnia assicurativa da Telco già a giugno. Nell’esercizio 2013, Generali ha svalutato la partecipazione detenuta in Telco a 0,72 euro per ogni azione Telecom Italia sottostante.

Greco, infine, ha sostanzialmente smentito le indiscrezioni di stampa che lo accreditavano alla guida di Poste italiane e ha evidenziato che i target della compagnia eventualmente cambieranno, ma solo una volta raggiunti.

Contrastati i giudizi degli analisti, che hanno ritenuto i conti sostanzialmente deboli, rispetto alle aspettative. Hanno tuttavia apprezzato gli utili, ma soprattutto la cedola, superiore alle aspettative. MainFirst ha confermato la raccomandazione outperform e il prezzo obiettivo a 19,5 euro. Gli esperti hanno fatto notare che una serie di componenti straordinarie ha inciso sul risultato netto del quarto trimestre 2013, ma «l’economic solvency è migliorato molto nel secondo semestre. Questo dovrebbe contribuire a mitigare i timori sulla necessità di un aumento di capitale». Per un analista, «rimangono confermate le attese per un miglioramento della redditività futura e tutti i target 2015».

Berenberg, che su Generali ha confermato la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 17,4 euro, ha sottolineato che i numeri 2013 sono stati inferiori alle attese, soprattutto a causa del ramo Danni, ma la società ha «mostrato un forte cashflow per il 2013 e questo ha sostenuto un aumento anticipato e maggiore del payout ratio rispetto a quanto ci aspettassimo».

Per Equita sim (rating hold, prezzo obiettivo a 18,2 euro) i risultati del quarto trimestre sono stati «nel complesso più deboli» delle stime. Il titolo ha più volte oscillato intorno alla parità, ma ha chiuso in negativo a 16,16 euro, -0,86%.

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