Le case farmaceutiche Roche e Novartis «risarciscano privati cittadini e casse di previdenza, costretti a sborsare 800 euro a confezione per il farmaco Lucentis invece dei 70 che l’Avastin richiede». Lo hanno chiesto ieri le associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori, annunciando che si costituiranno parti civili nei processi penali e che sono allo studio delle class action su questa operazione. «La presunta colossale frode a danno della collettività, del Servizio sanitario nazionale, dei privati cittadini e delle Casse di assistenza integrative di molte categorie professionali (per esempio Casagit)», hanno rilevato le associazioni in una nota, in riferimento al cartello formato dalle due aziende e che ha portato alla sanzione di 180 milioni da parte dell’Antitrust, «si è realizzata per complicità istituzionali e delle dormienti Autorità preposte alla vigilanza, che come negli scandali finanziari e industriali, hanno chiuso entrambi gli occhi, invece di vigilare a salvaguardia del pubblico interesse». Secondo il presidente dell’Antitrust Pitruzzella, ricordano Adusbef e Federconsumatori, il danno cagionato al Sistema sanitario nazionale dal cartello Roche-Novartis ammonterebbe a circa 45 milioni mentre solo per la Regione Lazio, il presidente Zingaretti ha stimato un maggior esborso di circa 60 milioni. Le associazioni hanno invitato le due multinazionali Roche e Novartis a rimborsare spontaneamente i prezzi maggiorati dei medicinali ai cittadini