Le compagnie riassicurative hanno svelato i risultati delle trattative con i clienti delle compagnie assicurative per il rinnovo dei contratti  a inizio del 2014, in un contesto che gli analisti definiscono dimaggiore declino del prezzo di mercato dagli ultimi anni ’90.

I risultati hanno mostrato che i fornitori di riassicurazione si stanno dividendo in livelli: le compagnie maggiori e diversificate, come Munich Re, Hannover Re e Swiss Re, che vanno molto meglio di quelle più piccole, che probabilmente lotteranno per raggiungere gli obiettivi del return on equity, secondo i dirigenti e i broker del settore.

I venti contrari che sta affrontando il settore provengono da direzioni diverse. Una scarsità di catastrofi naturali, come gli uragani o i terremoti negli ultimi due anni ha spinto i clienti a chiedere premi più convenienti. La pressione sul prezzo è stata aggravata dalla competizione dei fondi pensionistici, che si sono  riversati nei mezzi di investimento che offrono riassicurazione in diretta competizione con le compagnie riassicurative tradizionali. Le compagnie assicurative globali stanno inoltre migliorando nella gestione del rischio. Le nuove tecniche sofisticate di modelling permettono ai manager di progettare strategie riassicurative di gruppo. Ciò sta aiutando le compagnie assicurative a migliorare i rendimenti e a gestire meglio il proprio capitale, la propria solvibilità e i rischi delle controparti, e quindi molte di esse stanno acquistando meno prodotti riassicurativi.

Le compagnie riassicurative che possono offrire pricing, capacità e sottoscrizione in molteplici linee di business, che combinano l’approccio globale dei propri clienti, saranno coloro che ne trarranno più benefici, ha affermato Victor Peignet, dirigente esecutivo della compagnia riassicurativa francese SCOR, che prevede che la crisi nel settore si intensificherà nei prossimi turni di trattative contrattuali tra le compagnie riassicurative e i loro clienti assicurativi.

I broker affermano che molti segmenti riassicurativi vedranno i prezzi crollare del 25% nel 2014. Ma le grandi compagnie non sembrano aver sofferto troppo finora. SCOR, per esempio, ha riportato un calo nei prezzi medi di solo lo 0,2%, mentre il leader del settore, Munich Re, ha affermato di aver subito un calo del 1,5%.

“C’è una sensazione crescente che alcuni vettori stiano iniziando ad andare meglio di altri in questo mercato,” ha affermato Mike Van Slooten, capo dell’analisi di mercato alla compagnia riassicurativa Aon Benfield.

I cambiamenti possono essere visti nell’analisi regolare di Aon Benfield delle 31 principali compagnie riassicurative, che rappresentano più del 60% dell’intero mercato. Tra le compagnie più piccole, per esempio la statunitense Argo Group International Holdings ha avuto un return on equity del 5,9% negli ultimi dodici mesi, confrontato con il 12,7% di Swiss Re, secondo i dati di Thomson Reuters.

Le compagnie riassicurative più piccole, ossia quelle che hanno un capitale totale di circa 3 miliardi di dollari, potrebbero aver bisogno di reinventarsi per restare in gioco, diversificando i tipi di prodotti assicurativi, formando consorzi o cercando di agire come i manager di capitale estero, affermano gli osservatori del settore.

“Alcune piccole compagnie riassicurative probabilmente punteranno a consolidarsi in modo di sopravvivere,” ha affermato Paddy Jago, presidente del broker Willis Re.

La consolidazione non deve avvenire sotto forma di fusioni, comunque, e potrebbe essere un risultato delle compagnie più deboli che sono state spinte fuori dal business in quanto i propri clienti sono passati ad altri fornitori.