Banca Carige ha chiuso il 2013 con una perdita netta di 1,77 mld euro, in calo rispetto ai -1,80 mld registrati nel 2012. Il margine di interesse è stato di 636 mln (-15,9%), le commissioni nette di 272,028 mln (-10,3%), il margine di intermediazione di 1,019 mld (-17,2%), il risultato della gestione operativa di -88,1 mln.

Il risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa è stato di -228,2 mln (-674,1). Il portafoglio crediti è stato rivisto sulla base di rigidi criteri di qualificazione e valutazione delle esposizioni, dopo le indicazioni della Consob. Il livello di copertura complessivo del credito deteriorato è salito al 36,1%.

Le criticità del contesto macroeconomico e finanziario si sono riflesse nel rallentamento delle masse intermediate riferite alla clientela retail (-4,6% gli impieghi lordi, a 24,2 mld e -3,1% la raccolta diretta, a 20,1 mld) e sull’andamento della gestione ordinaria (-15,9% il margine di interesse e -7% le commissioni nette). In crescita il risparmio gestito (+4,9% a 10,5 mld).

Il cda ha anche dato avvio all’aumento di capitale per 800 mln L’offerta in opzione delle azioni partirà in giugno.

Commentando i dati, il presidente, Cesare Castelbarco Albani, si è detto ottimista sul futuro della banca. Per l’a.d., Piero Montani, invece, l’aumento di capitale «andrà benissimo, ma la risposta la darà il mercato». Sempre in merito alla ricapitalizzazione, Castelbarco ha ricordato che «il consorzio di garanzia con primarie banche è già stato formato» e che «c’è un grosso interesse da parte degli investitori», ma «oggi è improprio e prematuro parlare dell’assetto proprietario».

Sul tema della compagine azionaria, l’a.d. Montani ha osservato che «il capitale della banca è sempre stato molto concentrato in mani locali, ora non mi dispiacerebbe che il titolo avesse un po’ più di respiro», e ha annunciato che «la settimana prossima parte il road show, con tappe a Londra, Francoforte, Parigi».

La banca tornerà al modello di banca unica, con la fusione di Carige Italia in Banca Carige e il piano industriale «prevede di liberare 1.200 persone, di cui 600 saranno ricollocate sul fronte della vendita di servizi e prodotti», ha detto Montani, assicurando tuttavia che «le altre 600 persone andranno via con esodo incentivato, che concorderemo con i sindacati. Non faremo macelleria sociale». Infine, per la cessione degli asset assicurativi, l’a.d. ha fatto sapere che, «al momento, non ci sono offerte vincolanti, ma di interesse in giro ne abbiamo visto parecchio».

Quanto alle prospettive del piano, Banca Carige prevede il ritorno all’utile nel 2016, con un risultato atteso di 122 mln.

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