Credit Agricole supera il peggior periodo della sua storia e torna a porsi l’obiettivo esplicito della crescita.
La seconda maggior banca francese per attivi di bilancio ha infatti presentato un nuovo piano strategico dove la parola d’ordine non è più legata a ristrutturazioni o ridimensionamenti delle attività.
In particolare, Credit Agricole, intenzionata a porre definitivamente fine al lungo periodo di ristrutturazione seguito alla crisi del debito sovrano in Europa, si e’ posta l’obiettivo di quasi raddoppiare l’utile netto nel corso dei prossimi due anni.
La banca concentrerà le attenzioni sui principali business del retail banking, dell’asset management e delle assicurazioni nei due mercati di riferimento, la Francia e l’Italia, per migliorare la redditività e aumentare i dividendi.
Credit Agricole prevede in particolare di raggiungere un utile netto di 4 miliardi di euro nel 2016, a fronte dei 2,51 miliardi del 2013. Inoltre dal prossimo anno, la banca aumenterà il payout del dividendo al 50% .
La ‘Banque Verte’, uscita come la maggior parte dei concorrenti europei da un lungo periodo di difficoltà determinato dallo sfavorevole contesto economico e dalle sempre più stringenti normative europee con conseguente ridimensionamento delle attività, e’ stata costretta a varare un piano di ristrutturazione ad ampio spettro per risolvere i problemi generati da alcune sfortunate acquisizioni effettuate prima della crisi.
Nel 2006, per rispondere alla saturazione del mercato transalpino e beneficiare della crescita economica di alcuni Paesi come la Grecia, la banca parigina ha intrapreso un piano di espansione internazionale, in particolare in Europa meridionale. La crescita per linee esterne ha però reso l’istituto di credito vulnerabile alle conseguenze della crisi finanziaria generata dal fallimento di Lehman Brothers e della successiva recessione globale.
Credit Agricole è stata quindi obbligata a svalutare gli asset acquisiti, pagando soprattutto le rettifiche delle attività in Grecia.
All’inizio dello scorso anno, la banca francese ha venduto l’ellenica Emporiki ad Alpha Bank per la cifra simbolica di 1 euro.
“Il nostro gruppo è cresciuto troppo rapidamente”, ha ammesso l’amministratore delegato Jean-Paul Chifflet, aggiungendo che, dopo oltre due anni di ristrutturazione, Credit Agricole punta ora ad aumentare i profitti rifocalizzandosi sui core business e a chiudere definitivamente un capitolo difficile della sua storia.
Escluse, quasi del tutto, operazioni di acquisizione. Credit Agricole ha intenzione di crescere in Europa ampliando le proprie attività e non attraverso acquisizioni, ha affermato l’amministratore delegato a Radio Classique. “Abbiamo la voglia di essere presenti in Europa, e’ una nostra scelta. Pensiamo che lo sviluppo verrà realizzato tramite crescita organica e con le nostre risorse e non attraverso una crescita per linee esterne”, ha affermato Chifflet, aggiungendo che l’unica eccezione riguarderà la divisione di asset management Amundi.
La banca punta inoltre ad un Rote (Return On Tangible Equity ) del 12% nel 2016, a fronte del 9,3% dell’anno scorso, e, grazie alla ripresa economica, e migliorare la solidità finanziaria con un Core Tier 1 al di sopra del 10,5%, rispetto all’8,3% di fine 2013.