Anche Banca Fideuram ha beneficiato del momento magico che sta vivendo l’industria del risparmio gestito in Italia. La società del gruppo Intesa Sanpaolo ha chiuso il 2013 con un utile netto consolidato di 313,1 milioni di euro, in forte aumento (+52%) rispetto ai 205,3 milioni registrati nel 2012. Le masse amministrate a fine anno ammontavano a 83,7 miliardi (79,3 a fine 2012), le masse amministrate in regime di consulenza a 21,7 miliardi (16,1 in 2012). La raccolta netta totale è stata di 2,5 miliardi (da 2,3), quella di risparmio gestito di 5,5 miliardi (2,7). Le commissioni nette sono ammontate a 676,4 milioni (da 583,5), il rapporto costi/utili è stato del 36,3% (45,3% nel 2012), mentre il Tier 1 ratio era al 19,1% (18,9% a fine 2012). Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri sono risultati pari a 68,4 milioni, in calo rispetto al saldo di 74,3 milioni precedente. Il Total Capital ratio era al 19,4%. «Le nostre fonti reddituali», ha detto l’ad Matteo Colafrancesco, «rimangono strettamente legate al core business, come dimostra il forte rialzo delle commissioni nette ricorrenti, vero perno dei nostri ricavi».