Banca Fideuram (gruppo Intesa Sanpaolo) ha messo a segno nel 2013 un utile netto consolidato di 313 milioni, con un progresso del 52,5% rispetto ai 205,3 milioni del 2012. Il risultato – sottolinea una nota – si attesta ai massimi storici.
Il cda presieduto da Enrico Salza ha deliberato di proporre la distribuzione di un dividendo di 0,201 euro per azione in crescita da 0,163 euro per azione nel 2012, per un totale di 197 milioni.
Di rilievo i coefficienti patrimoniali consolidati, con il Tier 1 Ratio al 19,1% e il Total Capital Ratio al 19,4%. Lo scorso anno le masse amministrate del gruppo hanno totalizzato 83,7 miliardi, in crescita del 5,5% e la raccolta netta è stata di 2,5 miliardi (+6,4%), con un saldo netto pari a 5,5 miliardi per il risparmio gestito, in aumento del 100,8%.
Le commissioni nette sono salite del 16% a 676,4 milioni e il margine di interesse è in progresso del 3,9% a 131,6 milioni. Il risultato netto delle attività e passività finanziarie presenta un saldo negativo di 2,2 milioni, in miglioramento di 17,5 milioni rispetto al 2012. Nel corso del 2013 il gruppo ha ridotto le spese di funzionamento del 7,7% a 291,6 milioni, con una riduzione delle spese di personale pari a 13,8 milioni (-10,7%) e una flessione delle altre spese amministrative di 10,3 milioni (-6%).
Il cost-income ratio segna così un miglioramento al 36,3% da 45,3%.
Gli accantonamenti netti al fondo per rischi e oneri risultano pari a 68,4 milioni, in calo di 5,9 milioni sul 2012. L’utile netto civilistico di Banca Fideuram spa è pari a 281 milioni da 227 milioni nel 2012. A fine dicembre il numero complessivo dei private banker delle Reti Banca Fideuram e Sanpaolo Invest era pari a 5.104, in aumento dai 5.082 professionisti al 31 dicembre 2012.