di Andrea Di Biase

Nonostante il gruppo Premafin-FonSai abbia chiuso il 2012 con una perdita consolidata di 882 milioni (51,8 milioni per la sola holding), Unipol gruppo finanziario (Ugf) ha archiviato il passato esercizio con un utile consolidato di 441 milioni.

Un risultato legato all’applicazione del principio contabile Ifrs 3 riguardante le aggregazioni aziendali, che ha consentito al gruppo guidato da Carlo Cimbri di contabilizzare al fair value le attività e le passività acquisite. Una manovra che, come illustrato nelle slide di presentazione dei risultati, ha avuto impatto positivo, di circa 1 miliardo, sui conti del gruppo Unipolpost acquisizione di Premafin-FonSai.

A livello stand alone, senza considerare dunque l’impatto dell’acquisizione dell’ex gruppo Ligresti, l’utile netto consolidato diUnipol è stato di 241 milioni. Un risultato in forte miglioramento rispetto alla perdita di 93 milioni registrata nel 2011 e superiore al target di 225 milioni previsto nel piano industriale 2010-2012. Questo risultato a livello di gruppo si è tradotto in un utile civilistico della capogruppo Ugf pari a 195 milioni, che consentirà alla società bolognese di procedere alla distribuzione ai propri azionisti di 113 milioni (pari a un payout del 58%). Nel dettaglio, ai possessori delle ordinarie sarà proposto un dividendo di 0,15 euro per azione, mentre la cedola per i portatori di azioni privilegiate sarà invece pari a 0,17 euro. La decisione di procedere al pagamento del dividendo è stata possibile anche grazie alla confermata solidità patrimoniale del nuovo gruppo. Con il nuovo perimetro il patrimonio di pertinenza del gruppo Unipol ammonta a 5,32 miliardi (3,07 miliardi al 31 dicembre 2011), grazie all’effetto dell’aumento di capitale (1 miliardo circa) e all’incremento di 927 milioni della riserva Afs (titoli disponibili per la vendita), passata da -1,09 miliardi di fine 2011 a -164 milioni di fine 2012. Complessivamente, il margine di solvibilità del nuovo gruppo è pari a 1,6 volte i requisiti regolamentari calcolati con le regole di Solvency I, con un eccesso di capitale di 2,6 miliardi.

 

Sotto il profilo industriale, il gruppo Unipol da solo ha registrato una raccolta premi complessiva di 6,7 miliardi, sostanzialmente stabile rispetto al 2011.

Nel dettaglio la raccolta Danni ha registrato una flessione del 2,5% a 4,2 miliardi, di cui 2,5 miliardi nei rami Auto, settore in cui si è distinta la compagnia diretta Linear Assicurazioni (telefono/internet) con una raccolta di 220 milioni (+9,5% rispetto al 2011). Nel settore Danni il combined ratio registrato a fine 2012 è risultato pari al 94,2% (95,4% nel 2011). Nel ramo Vita la raccolta del gruppo Unipol, sempre da solo, è stata di 2,5 miliardi, in crescita dell’1,8% rispetto al 2011, grazie in particolare all’ingresso di due nuovi mandati di Fondi chiusi garantiti. Il volume di nuovi affari in termini di Ape (premi equivalenti annui) pro-quota è pari a 257 milioni, in crescita del 3,7%.

Considerando anche l’apporto di Premafin-FonSai, il gruppo bolognese nel suo nuovo perimetro ha registrato una raccolta assicurativa consolidata di 16,8 milioni, in flessione del 4,8 rispetto al 2011. Nel dettaglio il ramo Danni ha registrato un calo dei premi del 6,6% a 10,6 miliardi, mentre nel ramo vita la flessione è stata dell’1,7% a 6,2 miliardi.

Nel comparto creditizio, il gruppo Unipol Banca ha chiuso il 2012 con un utile di 6 milioni, in miglioramento rispetto al risultato positivo per 1 milione del 2011. A fine anno il gruppo bancario controllato da Unipol presentava un Core Tier 1 ratio dell’8,4% (era l’8,2% a fine 2011).

Nel corso della presentazione dei risultati del nuovo gruppo, Cimbri si è soffermato sulla pulizia effettuata nel bilancio del gruppo FonSai. La maxi-perdita è infatti legata da un lato al rafforzamento delle riserve sinistri Danni per 808 milioni e alle svalutazioni di titoli e partecipazioni per altri 742 milioni. Tra questi figurano la quota in Alitalia (40 milioni), quella in Mediobanca destinata a essere ceduta (46 milioni) e quella in Generali venduta nei mesi scorsi (13 milioni). Fonsai ha inoltre svalutato per 159 milioni la partecipazione nella joint venture Popolare Vita e per 74 milioni Milano Assicurazioni. Per quanto riguarda i tempi tecnici della fusione, Cimbri ha sottolineato che almeno fino alla fine di aprile, quando si terranno le assemblee per l’approvazione dei bilanci delle società coinvolte nel merger, l’Ivass non riprenderà l’iter autorizzativo. La nuova authority utilizzerà infatti i bilanci 2012 come base per concedere o meno il nulla osta alla fusione. (riproduzione riservata)