di Andrea Di Biase

Si è concluso con un assoluzione, «perché il fatto non sussiste», il processo intentato nei confronti dell’ex presidente d’onore di Fondiaria-Sai, Salvatore Ligresti, relativo alla trasformazione urbanistica dell’area Castello a Firenze.

Assieme a Ligresti è stato assolto anche l’ex assessore del Comune di Firenze, Graziano Cioni. Assolti anche Fausto Rapisarda, Gualtiero Giombini e Marco Casamonti, oltre ad Aurelio Fontani, e le società Fondiaria-Sai, Europrogetti e Archea Associati. L’altro ex assessore della giunta Domenici, Gianni Biagi, è stato invece condannato per abuso d’ufficio e turbativa d’asta a un anno e all’interdizione dai pubblici uffici, ma la pena è stata sospesa. Il presidente della seconda sezione penale del Tribunale di Firenze, Francesco Maradei, ha disposto il dissequestro di tutti i beni immobili. Si tratta di un’area di 168 ettari alla periferia nord-ovest di Firenze sotto sequestro da 5 anni, che ora sarà restituita «agli aventi diritto».

L’accusa, sostenuta dai pm Giuseppina Mione e Gianni Tei (oggi alla lettura della sentenza era presente anche il procuratore Giuseppe Quattrocchi), aveva chiesto la condanna a 3 anni e 6 mesi per Ligresti, 4 anni e 6 mesi per l’ex assessore all’urbanistica di Firenze Gianni Biagi e 2 anni e 2 mesi per Cioni. «Siamo molto soddisfatti», ha commentato l’avvocato di Ligresti, Gian Luigi Tizzoni, «è stata una lunga battaglia, ma l’esito è quello in cui abbiamo creduto fin dall’inizio. Eravamo convinti che non ci potessero essere ipotesi di reato e una sentenza così ampia dimostra che avevamo ragione». In un periodo per lui non proprio bello, ha aggiunto Tizzoni, «questa, pur piccola, diventa una grande soddisfazione» per Ligresti. (riproduzione riservata)