di Anna Messia

 

Poste Italiane e China Post rafforzano l’alleanza. Un nuovo patto è stato siglato ieri; il gruppo guidato da Massimo Sarmi ha firmato un accordo nel business del money transfer con Postal Savings Bank of China, la banca statale commerciale partecipata al 100% da China Post Group. La partnership consentirà ai cittadini cinesi residenti in Italia di trasferire e ricevere in modalità elettronica denaro, mettendo in comunicazione diretta i 14 mila uffici postali controllati in Italia dalle Poste e i 40 mila sportelli che Postal Saving Bank of China detiene nel Paese asiatico.

Un mercato, quello delle rimesse verso la Cina, che vale circa 2,5 miliardi di euro l’anno, considerando che i cittadini cinesi rappresentano poco meno del 5% della popolazione straniera residente in Italia.

Non solo. Sarmi e il presidente di China Post, Li Go Hua, hanno firmato anche una partnership per rendere più efficiente l’invio di raccomandate internazionali e pacchi di piccole dimensioni (fino a 2 kg) tra i due operatori. Si tratta di una novità importante in quanto direttamente collegata agli altri progetti messi in piedi tra i due gruppi che hanno lo scopo di facilitare lo scambio delle piccole merci tra i due Paesi. In particolare tramite l’avvio di una vetrina Internet che consenta alle piccole e medie aziende italiane di avere accesso diretto all’immenso mercato cinese. Non solo. Nel pacchetto è inclusa anche la consulenza per creare a Pechino una compagnia assicurativa Vita, controllata dalle Poste cinesi, che possa replicare il successo avuto in Italia da Poste Vita, divenuta in pochi anni la prima assicurazione del Paese.

Insomma la relazione tra i due gruppi postali, avviata a dicembre scorso con un memorandum of understanding, sta procedendo su più fronti e in Cina in questi giorni ci sono dieci uomini di Sarmi che stanno lavorando intensamente. Il più importante dei progetti riguarda certamente l’avvio di un collegamento tra i rispettivi portali e-commerce per aprire un corridoio commerciale online tra Italia e Cina che permetterà ai prodotti del made in Italy di poter contare su una grande e unica vetrina per presentarsi al mercato cinese. Il progetto dovrebbe essere pronto fra tre o quattro mesi e ha potenzialità enormi considerando che, secondo una recente ricerca del Politecnico di Milano, nel 2010 il 23% della popolazione cinese ha fatto acquisiti online e si prevede che entro il 2015 la percentuale raddoppierà. (riproduzione riservata)