Una volta tanto la crisi è stata di aiuto. Con la riduzione delle immatricolazioni auto, scese lo scorso anno del 20%, ci sono oggi meno veicoli in circolazione e tra gli effetti positivi di questo calo c’è che si sono ridotti anche gli incidenti. Buone notizie per le imprese assicurative che hanno iniziato a registrare meno sinistri, scesi del 13%, e dopo anni ininterrotti di perdite si apprestano ora a chiudere bilanci 2012 finalmente positivi nel ramo auto.

Un beneficio che in parte hanno riconosciuto anche agli assicurati, visto che i prezzi delle polizze Rc Auto stanno iniziando a scendere. Anche se, come hanno denunciato ancora qualche giorno fa dall’Antitrust, le polizze auto italiane continuano a essere le più salate d’Europa.

Insomma, qualche notizia positiva c’è, ma l’impressione è che ci sia ancora molto da fare per ridurre concretamente e strutturalmente i prezzi delle polizze Rc Auto. Altrimenti il rischio è che i prezzi riprendano a salire appena le immatricolazioni torneranno ad aumentare. Anche perché, secondo quanto emerge dai dati dell’osservatorio Aiba, l’associazione italiana dei broker in collaborazione con Iama Consulting, non tutti gli automobilisti hanno beneficiato degli sconti. A fine 2012 la tariffa Rc Auto media, secondo le rilevazioni Aiba-Iama, risultava di 698 euro, in 4,9% in meno rispetto ai 735 euro del 2011. Ma mentre i guidatori virtuosi hanno beneficiato di una riduzione dei listini del 6,4%, chi ha causato un sinistro ha subito invece aumenti del 4,5%. Una spaccatura che secondo le previsioni è destinata ad allargarsi ancora quest’anno e che è stata anche trasversale ai canali di vendita. Perché mentre gli agenti hanno praticato sconti delle tariffe del 5,2%, le polizze online e via Internet salivano dello 0,8% e quelle vendute in banca addirittura dell’11,9%. C’è poi soprattutto un fenomeno che preoccupa i protagonisti del settore. Si tratta delle frodi, un fenomeno esplosivo per il mercato assicurativo italiano e che «nonostante i molteplici interventi normativi (compresi quelli del governo Monti, ndr) non accenna a diminuire», dice Francesco Paparella, presidente Aiba, «e i risarcimenti per sinistri con lesioni di modesta entità, seppure in calo, si mantengono su valori elevati». C’è poi un altro dato che balza agli occhi osservando le statistiche e le previsioni appena pubblicate nello studio. Benché quest’anno le assicurazioni chiuderanno finalmente i bilanci con un combined ratio inferiore al 100% (il che vuol dire che i costi e le spese non superano più i premi incassati), la riduzione è da addebitare esclusivamente al calo del loss ratio, ovvero alla riduzione dei sinistri, mentre l’expense ratio, che raccoglie invece le spese di gestione, è rimasto praticamente costante in questi ultimi due anni. Il che vuol dire che le compagnie non hanno approfittato di questa fase favorevole per migliorare l’efficienza della Rc Auto, che ha un peso rilevante per loro attività, pari a poco meno della metà del ramo danni e quasi il 15% del portafoglio complessivo. «Con un mercato ancora caratterizzato da assenza di innovazione nei prodotti e scarsa flessibilità nell’offerta», ammonisce Paparella. (riproduzione riservata)