Milano L e immatricolazioni di auto nuove da parte delle società di leasing e noleggio sono diminuite in tutte le province italiane. Con l’eccezione di quelle autonome di Trento e Bolzano che hanno visto invece un incremento boom. Colpa dell’aumento dell’Ipt, l’Imposta provinciale di trascrizione, che non ha lasciato indifferente il settore delle flotte aziendali già alle prese con la stretta fiscale attuata negli ultimi mesi. «A fine 2012 stimiamo che le Province di Roma e Firenze hanno registrato un calo del 55% rispetto al 2011», spiega Pietro Teofilatto, direttore della sezione noleggio a lungo termine di Aniasa (Associazione nazionale industria dell’autonoleggio e servizi automobilistici). «Si tratta di importi pesanti che valutiamo solo per Roma, la piazza più interessata, in oltre 20 milioni di euro. Varie province, come Bolzano, Trento e Aosta, hanno invece registrato un aumento di immatricolazioni rispettivamente del 700%, del 280% e del 18%». Con la manovra di ferragosto 2011 (poi convertita in legge a settembre dello stesso anno) è stata infatti soppressa la tariffa fissa prevista per l’Ipt e resa obbligatoria quella variabile in base alla potenza della vettura, «con un incremento dell’85% del costo del-l’Ipt media», sottolinea Teofilatto. Le province a statuto speciale, in virtù dell’autonomia legislativa, sono però riuscite a mantenere le tariffe più basse, non applicando di fatto gli inasprimenti. Con conseguente

grande interesse a immatricolare presso di loro da parte delle grandi imprese di noleggio e di leasing che hanno fatto i bagagli aprendo una sede secondaria o operativa a Bolzano, Trento e Aosta. Una questione su cui dall’inizio dell’anno in Parlamento si è cercato affannosamente di trovare una soluzione di riequilibrio a livello territoriale. «Per l’Ipt siamo da quasi due anni in una situazione di complessità legislativa e di incertezza per le aziende su come comportarsi. Trento e Bolzano stanno incassando le risorse che il federalismo fiscale prevedeva che fossero distribuite in maniera più omogenea sul territorio nazionale». Ma il nodo Ipt non è l’unico a mettere a dura prova il comparto: «Con la legge Fornero e con la legge di Stabilità il governo ha diminuito la deducibilità dell’auto aziendale », aggiunge il direttore della sezione noleggio a lungo termine di Aniasa. Riducendola dal 90% al 70% per i veicoli assegnati ai dipendenti e dal 40% al 27,5% (e poi al 20% con effetto dal 1° gennaio 2013) per quelli a disposizione delle imprese. Un trattamento fiscale fortemente penalizzante rispetto ai nostri vicini europei, come Francia, Gran Bretagna, Spagna e Germania, dove la deducibilità è al 100% (con un tetto massimo di 18.300 e 18.200 euro nei primi due casi e illimitato negli altri). Siamo inoltre ancora indietro sul fronte della detraibilità Iva che in Italia si attesta attorno al 40%, «a fronte del 100% attuato negli altri paesi del Vecchio Continente », specifica Teofilatto. La necessità è dunque trovare un equilibrio con il resto dell’Europa, adeguando il trattamento fiscale italiano al regime in vigore negli altri maggiori Paesi dell’Unione Europea, come da tempo chiedono le aziende che operano nel comparto.