di Anna Messia

Sceglie la strada della prudenza la nuova Ivass guidata da Fabrizio Saccomanni che prima di dare il via libera alla prima operazione di acquisizione che si è presentata sulla sua scrivania (oltre ovviamente a quella ereditata Unipol-FonSai) vuole guardare tutta la documentazione necessaria, con la dovuta accuratezza, prendendosi tutto il tempo consentito dalla legge.

Il caso è quello di Mediolanum Assicurazioni, compagnia Danni che a differenza di quanto lascerebbe intendere il nome non rientra nel perimetro del gruppo Mediolanum. Si tratta invece di una società assicurativa, con premi per circa 30 milioni di euro, che distribuisce polizze Danni tramite BancaMediolanum. Il suo azionariato è però equamente suddiviso tra la Fininvest della famiglia Berlusconi e la Fin.

Progr. Italia Sapa di Ennio Doris & C. Con una lettera spedita all’Ivass lo scorso ottobre (allora ancora Isvap guidata da Giancarlo Giannini)Mediolanum spa ha presentato negli uffici di Via del Quirinale l’istanza per chiedere all’autorità di controllo l’autorizzazione all’acquisizione della partecipazione totalitaria di MediolanumAssicurazioni. Un riassetto che avrebbe tra l’altro anche lo scopo di semplificare il controllo della compagnia Danni, accorciando la catena, visto che Fininvest e Doris sono anche gli azionisti di riferimento di Mediolanum spa, con Fin. Prog. Italia sapa e Fininvest che hanno siglato un patto di sindacato di blocco e di voto sul 51% del capitale, che è stato rinnovato nel 2010 e resterà in vigore fino a metà settembre. Proprio per questo motivo, secondo l’Ivass, anche Fininvest e Fin. Prog. Italia, in quanto controllanti di Mediolanum spa, avrebbero dovuto chiedere istanza di autorizzazione nei suoi uffici, e di conseguenza il 10 dicembre scorso l’autorità ha inviato una lettera ai due soggetti coinvolti chiedendo la documentazione necessaria per verificare la sussistenza delle condizioni prescritte per il rilascio delle autorizzazioni all’acquisito.

Una richiesta che le due società hanno evaso a stretto giro di posta inviando il fascicolo il 18 dicembre; a due giorni di distanza, il 20 dicembre, il procedimento è stato riavviato. Ma la richiesta di documentazione supplementare ha fatto saltare le scadenze inizialmente previste e a questo punto il procedimento si chiuderà solo il 19 marzo prossimo. Per ora, quindi, l’Ivass ha fatto sapere a Mediolanum che «l’istanza non può essere accolta», perché è «necessario fare una valutazione complessiva dell’operazione, esaminando la sussistenza dei presupposti prescritti dalla normativa di riferimento con riguardo a tutti i potenziali acquirenti di Mediolanum Assicurazioni».

A questo punto l’autorità sembra intenzionata prendersi tutto il tempo che ha a disposizione. «Considerando che gli elementi utili a una siffatta complessa valutazione sono stati acquisiti in data 18 dicembre con la ricezione dell’istanza proposta da Fininvest e Fin.Prog. Italia sapa e che è attualmente in corso la relativa istruttoria procedimentale, l’operazione in oggetto verrà esaminata nell’ambito del procedimento pendente». Ovvero, in assenza di nuove sospensive, entro i 19 marzo. (riproduzione riservata)