di Luca Gualtieri

Non ci dovrebbero essere sorprese all’assemblea degli azionisti che il prossimo 22 aprile rinnoverà i vertici di Intesa Sanpaolo. Come previsto, i grandi azionisti della Ca’ de Sass sono orientati verso una scelta all’insegna della continuità, che preservi gli attuali equilibri di potere al vertice della banca.

A partire dal ruolo di Giovanni Bazoli, che sarà con ogni probabilità confermato alla presidenza del consiglio di sorveglianza. Il nome del banchiere bresciano apre infatti la lista comune presentata ieri dai due maggiori azionisti diIntesa, la Compagnia Sanpaolo e la Fondazione Cariplo. I due enti (soci rispettivamente al 9,71 e al 4,94%) avranno dieci posti in cds, con un rimescolamento delle carte a favore dei torinesi (nel board in scadenza i rappresentanti sono infatti cinque a testa). I presidenti delle due Fondazioni, Sergio Chiamparino (Sanpaolo) e Giuseppe Guzzetti (Cariplo), hanno espresso «grande soddisfazione» per come si è arrivati a definire una lista condivisa e congiunta, «frutto di un lavoro svolto in sintonia e collaborazione.
La coesione», hanno ribadito i due presidenti, «con cui abbiamo lavorato fino a oggi rappresenta davvero un ottimo punto di partenza per la fase che seguirà. La lista risponde a criteri che puntano all’individuazione di persone competenti, con un’attenzione al tema della rappresentanza femminile». Gli altri nomi in lista sono quelli di Jean Paul Fitoussi (secondo alcuni gradito anche alle Generali), Gianfranco Carbonato, Franco Dalla Sega, Pietro Garibaldi e Giulio Lubatti, già noti al vertice della banca. New entry sono invece le quote rosa proposte sia da Cariplo (Beatrice Ramasco e Monica Schiraldi) che dal Sanpaolo (Rossella Locatelli). Altro nome nuovo è quello di Giuseppe Berta, sempre su proposta torinese, mentre chiudono il listone Piergiuseppe Dolcini, Marcella Sarale, Luca Galli, Carla Alberta Federica Bianchin, Fabrizio Gnocchi e Luigi Attanasio.

Per l’assemblea sono attese altre due liste. Entro la fine della settimana le Fondazioni minori, Cariparo (4,677%), CariFirenze (3,32%) e Carisbo (2,02%), dovrebbero scendere in campo con una formazione congiunta, anche se per il momento c’è il massimo riserbo sui candidati. Assogestioni dovrebbe invece muoversi autonomamente, mentre Generali non esprimerà più, come oggi, due rappresentanti. La quota in Intesa è infatti considerata una partecipazione finanziaria e Trieste, sotto la guida di Mario Greco, è orientata a dare fiducia al management, pur senza delegati in consiglio.

Se insomma i giochi intorno al futuro consiglio di sorveglianza sembrano già sostanzialmente fatti con la conferma di Bazoli, resta da capire che cosa accadrà nel consiglio di gestione. La nomina della presidenza spetta in questo caso alla Compagnia di San Paolo e l’ente guidato da Sergio Chiamparino sembra deciso a puntare su Gian Maria Gros-Pietro, attuale componente del comitato di gestione della Fondazione, destinato così a prendere il posto di Andrea Beltratti. (riproduzione riservata)