di Stefano Manzelli 

Spetta al comune risarcire l’automobilista che ha perso la tranquillità familiare a seguito dell’invio postale di una multa per autovelox completa di un fotogramma galeotto. Le conseguenze dannose dell’operato dei vigili ricadono infatti sempre in capo all’amministrazione locale e non certo allo stato. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, sez. I civ., con la sentenza 28 febbraio 2013, n. 5023. La vicenda trattata dai giudici del Palazzaccio ha inizio con un verbale per eccesso di velocità accertato con uno strumento elettronico dai vigili di un comune del comprensorio bolognese. Dopo la consegna postale della multa alla moglie, con allegato il fotogramma dell’infrazione, l’interessato ha richiesto la condanna del comune per violazione della legge sulla privacy. Nel fotogramma infatti, specifica la sentenza, risultava visibile il proprietario del veicolo in compagnia di un’altra persona di sesso femminile con comprensibili conseguenti difficoltà familiari in capo all’intestatario della multa. Mentre il tribunale di Bologna ha riconosciuto la responsabilità del primo cittadino, la Corte d’appello ha ribaltato la questione evidenziando che il sindaco in tal caso avrebbe agito quale organo dello stato esonerando quindi il comune da impegni patrimoniali. La Cassazione è di contrario avviso. Tutto l’operato della polizia municipale anche in materia di controlli stradali è ascrivibile all’ente di appartenenza degli agenti. Il ministero dell’interno, in qualità di organo di coordinamento dei servizi, può dirigere e predisporre l’attività della polizia stradale ma non certo delimitare le competenze dei vigili urbani, regolate dalla legge 3 luglio 1986, n. 65 con riferimento all’intero territorio dell’ente di appartenenza. Le conseguenze dannose dell’agire degli agenti devono quindi essere ricondotte al datore di lavoro comunale e non allo stato. Nel caso in specie spetterà al giudice di rinvio giudicare definitivamente per la qualificazione del danno subito dallo sfortunato trasgressore. Di certo l’invio postale dei fotogrammi con le multe è una pratica sconsigliata da tutte le indicazioni operative diramate dal Viminale alla polizia stradale.