di Andrea di Biase e Anna Messia

Continua il feeling tra Mario Greco e i mercati. Ieri, mentre il ceo di Generali Assicurazioni illustrava agli analisti i risultati 2012 il titolo continuava a lievitare, fino a chiudere con un +9,35% a 13,33 euro.

Gli operatori non si sono fatti spaventare dalle svalutazioni per 1,68 miliardi (di cui 1,27 miliardi solo nel quarto trimestre), che pure hanno affossato l’utile netto 2012, spingendolo a 90 milioni, in forte calo rispetto agli 856 milioni del 2011. Anzi, sembrano aver apprezzato l’operazione trasparenza avviata dal nuovo management, e hanno invece premiato il risultato operativo di 4,2 miliardi (+10,5%) superiore alle attese e soprattutto il dividendo di 20 centesimi, che secondo le previsioni si sarebbe dovuto fermare a 15. Tutto ciò si aggiunge al trend positivo che sembra caratterizzare questa prima parte dell’anno. Sono «risultati che segnano un punto di svolta nell’evoluzione del gruppo verso la best practice internazionale», ha commentato Greco, «Stiamo semplificando la struttura e adottando un approccio più disciplinato nella gestione del gruppo e degli investimenti, focalizzandoci sul nostro business assicurativo».

 

Tra le ultime novità introdotte da Greco, arrivato alla guida del gruppo lo scorso agosto, ci sono proprio le nuove regole sugli impairment, rese più rigorose per allineare il gruppo ai concorrenti internazionali.

Per esempio la definizione di «perdita prolungata» (condizione richiesta per svalutare un titolo o una partecipazione) è stata ridotta da 36 a 12 mesi. La conseguenza è stata il taglio netto di 148 milioni per la partecipata Telco e di 792 milioni per altri titoli Afs (classificati Available for sale, disponibili per la vendita). Per quanto riguarda Telco «abbiamo portato il valore del titolo Telecom a 1,2 euro», ha spiegato il cfo di Generali, Alberto Minali, «una valutazione che riteniamo corretta alla luce del piano industriale presentato dalla società e dopo aver analizzato le potenzialità del business, oltre ad aver verificato la struttura del bilancio Telco, compresi i debiti e i flussi di cassa attesi». Circa la metà degli interventi sui titoli Afs è invece da ricondurre all’allineamento ai valori di mercato di Intesa Sanpaolo, considerata una «partecipazione non più strategica», hanno ribadito ancora una volta dalla compagnia. Poi c’è stato un intervento di 156 milioni per altri asset e di 56 milioni nel settore immobiliare, svantaggiato dal fatto che i principi contabili delle assicurazioni prevedono che gli immobili si possano svalutare ma non rivalutare.

Per cui nel portafoglio immobiliare delle Generali ci sarebbero plusvalenze inespresse, che non possono emergere a bilancio, di circa 4 miliardi. «Ad ogni modo la strategia nel settore immobiliare», ha aggiunto il cfo parlando con i giornalisti, «non è di procedere a dismissioni di portafoglio ma anzi di aumentarne la dimensione». Al più si può pensare di ridurre la presenza in alcune città, come Amburgo o Monaco di Baviera, per aumentarla in altre considerate più remunerative., come Praga o Francoforte. «Attualmente le Generali hanno un portafoglio real estate di 25 miliardi», ha dichiarato Greco, «l’obiettivo è di arrivare a 30 miliardi». C’è poi un altro progetto, sempre nel mattone, che solletica il gruppo, ovvero diventare gestore immobiliare per in conto terzi. «Un operatore italiano ci ha già chiesto di costituire e gestire un fondo per suo conto», ha dichiarato Minali, senza fornire però indicazioni più precise.

In ogni caso l’operazione trasparenza è stata avviata e ora tutti i valori sono allineati («continueremo a fare impairment test», hanno detto ieri dalla compagnia) ma sono svalutazioni che non hanno avuto impatto significativo sul capitale perché, per esempio, la perdita di valore dell’attività Afs era già ricompresa nello stato patrimoniale. Anzi l’indice di Solvency I a dicembre scorso era salito al 150% rispetto al 140% dei primi nove mesi 2012 e al 117% a confronto con il 2011, con un’eccedenza di capitale di 9 miliardi.

 

Il consiglio riunito mercoledì per approvare i conti ha anche riesaminato i sistemi di remunerazione e definito un nuovo sistema di incentivazione variabile, sia a breve sia a lungo termine, che prevede l’assegnazione di azioni Generali gratuite allineando le performance al raggiungimento degli obiettivi strategici del gruppo, che nel 2015 punta a raggiungere un roe del 13% e un risultato operativo di 5 miliardi. I piani coinvolgono 160 manager del gruppo e a questi si aggiungerà un entry bonus in azioni Generaliche sarà assegnato a Greco e alle nuove figure apicali del gruppo. Incentivo che sarà «utile per attrarre e motivare risorse altamente qualificate provenienti dal mercato esterno» e che richiederà l’acquisto di 800 mila azioni proprie, ai valori di ieri circa 10,5 milioni di euro.

Intanto il 2013 è partito bene. Greco ha anticipato che per fine marzo prevede un indice Solvency I del 140%, tenuto conto dell’acquisto della quota di Gph (la holding delle compagnie dell’Europa dell’Est) da Petr Kellner e del pagamento dei dividendi. Mentre per quanto riguarda le previsioni di utile operativo per il 2013 ha preferito non fare previsioni, ma ha fatto sapere di aspettarsi comunque un risultato in crescita. «I dati che sento arrivare dai nostri Paesi sono positivi». (riproduzione riservata)