Banca Carige ha chiuso il 2012 con una perdita netta consolidata di 63,2 mln euro, a fronte di un utile di 169,2 mln nel 2011. Il risultato è dovuto alla perdita registrata da Carige assicurazioni (169 milioni circa), solo in parte compensata da 18 mln circa di utile netto realizzato dalla Carige Vita nuova.

Le sofferenze lorde verso clientela sono state di 1.971,4 milioni (+46,2%). La copertura delle sofferenze (coverage ratio) è salita dal 45,2% del 2011 al 49,7% di fine 2012. Il gruppo, nel suo perimetro bancario, ha chiuso con 87,8 milioni di utile netto (195,1 normalizzati con l’esclusione delle poste non ricorrenti positive e negative), mentre il perimetro assicurativo ha chiuso in perdita di 151 milioni.

L’istituto non distribuirà dividendo e saranno anche tagliati i bonus del top management. Il risparmio complessivamente raccolto dalla clientela si è attestato a 51.142,1 milioni (-1,7%), la raccolta diretta a 28.545,2 mln (+0,4%). La raccolta indiretta è stata di 22.596,9 milioni (-4,1%). I crediti verso clientela sono stati di 26.259,7 milioni, sostanzialmente stabili. Il margine d’interesse è stato di 756 milioni (-1%), così come le commissioni nette a 303,2 milioni (+0,9%). Le rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti e di altre poste finanziarie sono passate da 175,7 a 603,3 milioni. Il risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa si è attestato a 325,8 milioni (944,6). I costi operativi sono diminuiti a 674 milioni (-2,9%). Il cda ha approvato l’adeguamento patrimoniale per un importo massimo di 800 mln, «da realizzarsi primariamente con la dismissione di asset del gruppo, gli eventuali altri asset che saranno individuati e, per la parte residuale, che il consiglio auspica essere la minore possibile, con un aumento del capitale». Le linee del piano di rafforzamento «sono finalizzate a raggiungere una dotazione patrimoniale pienamente conforme ai più elevati coefficienti richiesti dal nuovo quadro regolamentare, anche tenendo conto del fatto che Carige spa rientra nel novero delle banche che saranno sottoposte alla Vigilanza europea».

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