Il gruppo britannico Aviva ha annunciato una perdita 2012 di 3 miliardi di sterline e un taglio del dividendo del 27%.

L’anno appena concluso è stato caratterizzato dal radicale riposizionamento del Gruppo e dall’ambizioso programma volto a riportare la compagnia a una più forte, più stabile posizione di mercato, si legge in una nota.

La priorità legata all’incremento del capitale ha portato il surplus da £ 3,5 mld a £ 7,1 mld a fine 2012. Il focus sulle attività ad alto valore aggiunto ha spinto la compagnia a uscire da alcuni segmenti: è il caso della vendita del business statunitense o dell’accordo trovato in merito alla vertenza con Bankia. Proprio alla vendita dell’attività in USA è principalmente legata la perdita di £ 3 mld già preannunciata a fine anno.

La società ha deciso di tagliare il dividendo annuo del 27% a 19 pence per azione e di non confermare i bonus agli amministratori esecutivi per il 2012 e gli aumenti salariali per il 2013.
L’utile operativo si è ridotto del 4% nel 2012 a £ 1.776 mln (£ 1.857 nel 2011), calo dovuto principalmente agli impatti negativi del cambio. La buona redditività del Gruppo è confermata da un IRR in crescita al 14,9% (14,5% 2011) e da un combined operating ratio in calo al 97% (97,5% 2011).

Aviva ha molti punti di forza su cui fare leva – ha dichiarato Mark Wilson, CEO del Gruppo. Siamo leader di mercato in diversi paesi, che portano già oggi concreti ritorni, e abbiamo altri business che presentano un reale potenziale di crescita. La mia intenzione è quella di semplificare il business di Aviva, facendone una Compagnia con un solido bilancio in grado di garantire ritorni e una crescita sostenibile

In Italia cresce l’utile operativo di Aviva a a € 206 milioni (€ 85 milioni nel 2011), grazie ad azioni di trasformazione e de-risking e ad una più selettiva strategia di underwriting.

Per il settore vita la raccolta si attesta a € 2.425 milioni, risultato in linea non solo con il trend di mercato, ma anche con la strategia di Aviva in Italia orientata verso prodotti più profittevoli. Il business mix è equamente diviso tra prodotti with-profit e unit-linked, mentre la protection resiste grazie ai prodotti stand alone in un mercato impattato dalla minore domanda di mutui e prestiti. La redditività nel Vita è cresciuta, con un IRR al 12,4% (11,5% FY’11).

Nel ramo danni i premi netti si attestano a € 439 milioni, come risultato di azioni legate alla redditività e al risanamento del portafoglio. Migliora il COR in modo significativo a 99,8% (115,7% nel 2011).

All’interno della nuova strategia di Gruppo, è stata ridefinita anche quella di Aviva in Italia attorno alle partnership con Unicredit e UBI Banca per il Vita e al rafforzamento delle relazioni con i 500 agenti della Compagnia e della partnership con il Banco Popolare per il danni.

“Abbiamo vissuto un anno di importanti cambiamenti con la revisione della nostra strategia in Italia – afferma Patrick Dixneuf, CEO del Gruppo Aviva in Italia. Grande attenzione è stata data a una cultura basata sulle più alte performance e su una migliore gestione degli stakeholder. Con il sostegno di un team di management più forte, abbiamo raggiunto una maggiore redditività, grazie a rigorose azioni tecniche e al de-risking del nostro portafoglio. Possiamo quindi affrontare il 2013 insieme ai nostri partner, banche e agenti, con ragionevole ottimismo”.