di Andrea Grossi

I gestori ritrovano l’accordo proprio sulla partita che aveva acceso lo scontro: saranno quattro i candidati per il consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo designati da Assogestioni, l’associazione dei fondi di investimento.

I nomi non sono ancora ufficiali, ma a questo punto sembra chiaro almeno il compromesso sul numero. Non saranno cinque (il numero massimo consentito) e neppure i due che a un certo punto sembravano essere gli unici intorno ai quali i gestori fossero in grado di trovare un accordo unanime dopo la spaccatura aperta venerdì scorso, quando Guido Giubergia aveva polemicamente rassegnato le dimissioni da presidente del comitato per la Corporate Governance di Assogestioni lasciando l’associazione. Il casus belli è stata appunto la presentazione delle candidature per il cds di Intesa Sanpaolo. Una prima riunione c’era stata mercoledì 13 e tutti i gestori del comitato corporate governance sembravano convergere verso quattro designati: ovvero Rosalba Casiraghi e Marco Mangiagalli (entrambi già presenti nel cds e quindi semplicemente da riconfermare), oltre a Giovanna Nicodano (professoressa di Economia Politica all’università di Torino) e Vincenzo Cariello, avvocato e socio dello studio legale Chiomenti. Ma a distanza di qualche giorno i rappresentanti di Eurizon, la sgr del gruppo Intesa Sanpaolo (che pure non votano perché in conflitto d’interessi) avrebbero sollevato dubbi sulla candidatura di Cariello, che sarebbe stato in potenziale conflitto d’interessi perché in passato (anche se molti anni fa) avrebbe avuto rapporti con Intesa Sanpaolo. Dubbi accolti anche da altri gestori, come Mediolanum e Pioneer, tanto che le candidature sarebbero state riaperte nella riunione di venerdì scorso, sfociata però con le dimissioni di Giubergia e il nulla di fatto sul fronte delle nomine. Un pericoloso precedente, secondo il presidente di Ersel che, come effetto più grave, avrebbe potuto far perdere credibilità alle liste del Comitato corporate governance di Assogestioni, soprattutto agli occhi degli investitori esteri.

Una impasse che i gestori non si possono permettere, specie in questo periodo, con importanti assemblee alle porte. Oltre a Intesa Sanpaolo, solo per citarne alcune, tra le società che dovranno rinnovare a breve i cda ci sono Generali Assicurazioni,Gemina, Atlantia, insieme a Italcementi o Enel Green Power. Così da Assogestioni sono corsi subito ai ripari e domenica, ignorando la festività, hanno nominato Marco Vicinanza, di Arca, coordinatore ad interim del Comitato Assogestioni, fino alla nomina del nuovo presidente. E poi hanno convocato per lunedì (ieri per chi legge) la prima riunione dei gestori per sbrogliare le candidature di Intesa Sanpaolo. Ieri quindi è tornato l’accordo (nella lista di sicuro ci sono Casiraghi e Mangiagalli, non c’è Cariello) ma non sarà facile dimenticare la spaccatura di venerdì. Anche perché tra una settimana a riunirsi in assemblea sarà la stessa Assogestioni, chiamata a rinnovare per il prossimo triennio tutti i vertici dell’associazione presieduta da Domenico Siniscalco. Un evento che si preannunciava già vivace, con i gestori esteri pronti a chiedere nuove poltrone negli organi di comando dell’associazione, al fine di avere un peso proporzionale alla loro quota di mercato, che in questi anni ha continuato a crescere. (riproduzione riservata)