Unipol non è preoccupata di un possibile ricorso alle vie legali da parte del duo Sator-Palladio, se non sarà presa in esame la loro offerta per Premafin-FonSai. Lo ha affermato l’a.d. della compagnia assicurativa bolognese, Carlo Cimbri. Chiaro il riferimento alla lettera che, secondo indiscrezioni di stampa, Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo avrebbero inviato a Premafin, e per conoscenza a FonSai, nella quale intimano di prendere in considerazione la loro proposta, altrimenti potrebbero riservarsi di avvalersi dell’articolo 2409 del codice civile sui doveri degli amministratori di società e il danno che possono recare alla stessa e ai soci.

Sempre secondo indiscrezioni di stampa, Arpe e Meneguzzo, che si sono incontrati mercoledì a Milano, potrebbero pertanto aver deciso di prorogare la durata della loro offerta, scaduta alla mezzanotte di ieri, per dare più tempo al board di Premafin di prendere in considerazione la loro offerta.

Nel frattempo, l’incarico di certificare la ragionevolezza del piano di risanamento di Premafin in corso di approntamento è stato assegnato dalla stessa finanziaria al commercialista Ezio Maria Simonelli, coadiuvato da Stefano Caselli, professore della Bocconi.

Maurizio Dallocchio, intanto, oltre ai concambi e alla congruità del prezzo dell’aumento, assisterà Premafin anche nell’impairment e in altre valutazioni contabili sulla quota in FonSai. Premafin ha però confermato ufficialmente che il presidente della società, Giulia Ligresti, ha chiesto ai consiglieri di FonSai di valutare se, sulla base di un aggiornamento della solvibilità consolidata, ritengano di confermare l’entità dell’aumento, per ora previsto in 1,1 mld.