Matteo Arpe di Sator e Roberto Meneguzzo di Palladio hanno presentato ieri agli investitori il loro piano per il rilancio di Fondiaria-Sai in una conference call.

Sator e Palladio intendono partecipare alla ricapitalizzazione da 450 milioni di Premafin per una quota di 400 milioni raggiungendo così oltre il 60% della società. A sua volta la nuova Premafin parteciperebbe alla ricapitalizzazione da 1,1 miliardi di Fonsai.

L’operazione prevedrebbe anche dei vantaggi per i creditori Premafin: 150 milioni di debito sarebbero fatti confluire in un veicolo di Sator e Palladio a monte di Premafin, 100 milioni sarebbero ripagati e 150 milioni riscadenzati.

La fusione tra FonSai e Milano Assicurazioni rappresenta una delle opzioni che Sator e Palladio prenderebbero in considerazione per cercare di razionalizzare la struttura del gruppo assicurativo che fa capo alla famiglia Ligresti.
Il piano approntato da Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo per rilanciare FonSai prevede inoltre che le partecipazioni non funzionali al business della compagnia siano dismesse. Finirebbero dunque sul mercato, con ogni probabilità, la quota del 5,461% detenuta in Rcs, la partecipazione del 4,062% controllata nel capitale di Mediobanca e la fetta del 4,482% in Pirelli & C., queste ultime due detenute tramite la holding Premafin.

Se il piano di salvataggio di FonSai approntato da Sator e da Palladio Finanziaria venisse realizzato, nel 2015 la compagnia che fa oggi capo alla famiglia Ligresti potrebbe concludere l’esercizio 2015 riportando un utile netto – comprensivo dei risultati di Milano Assicurazioni che secondo il piano dei due fondi verrebbe fusa con la stessa FonSai – superiore a 420 milioni di euro. Inoltre, l’indice Solvency 1 – che al termine dell’ultimo esercizio si è attestato al 78,2% – risalirebbe a oltre il 160%.

Matteo Arpe ha dichiarato di non aver preso alcun contatto con partner industriali, aggiungendo che “non c’è alcun piano B allo studio, siamo confidenti in quello che abbiamo presentato. Stiamo qui e vediamo che cosa succede”.
Nelle scorse settimane si era ipotizzato che la soluzione messa a punto da Sator e Palladio potesse nascondere un potenziale partner industriale, ancora nell’ombra, pronto a manifestarsi in assemblea. Così però non è stato.
Alcuni media hanno prospettato a più riprese un possibile interesse da parte della B.P.Vicenza – che grazie al controllo di Cattolica Ass. e di Berica Vita potrebbe essere nel contempo partner finanziario e industriale nel deal FonSai – e della transalpina Axa, già presente in Italia e come ha confermato in tempi recenti l’a.d. Henri De Castries, interessata a rafforzarsi ulteriormente. Entrambe le aziende, tuttavia, hanno fermamente smentito di essere interessate a prendere parte alla partita.

Matteo Arpe non ha risparmiato qualche frecciata a Unipol, dicendo in apertura: “Se l´offerta di Unipol vi sembra complicata è perché lo è”.