A detta di molti analisti, la joint venture creata nel 2007 con il Gruppo Ppf, guidato da Petr Kellner (di cui Generali detiene il 51 per cento), è stata una delle mosse più riuscite del Leone di Trieste negli ultimi anni. Questa iniziativa ha consentito alle Generali di ottenere una posizione di assoluto primo piano nell’area Centro ed Est Europa (Cee) diventando di fatto un leader di mercato. Prima della joint venture con Ppf, il Gruppo era presente in 10 Paesi con circa 4 milioni di clienti e una raccolta premi aggregata di poco superiore al miliardo. La creazione della joint venture, operativa da inizio 2008, ha permesso a Trieste di fare un salto di qualità. Infatti, oggi il Gruppo raccoglie nell’area circa 4 miliardi di premi confermandolo come quarto mercato europeo in termini di raccolta dopo Italia, Germania e Francia – ed è presente in 14 Paesi (Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Romania, Bulgaria, Ucraina, Russia, Serbia, Slovenia, Croazia, Kazakhstan, Bielorussia e Montenegro) con oltre 13 milioni di clienti. I Paesi Cee hanno mostrato negli ultimi anni un’elevata redditività, in termini di contributo sia al risultato operativo che all’utile. Secondo gli ultimi dati disponibili, al 30 settembre 2011, il combined ratio danni dell’area era all’88,7%, il dato migliore del gruppo.
La success story è stata in parte offuscata dalla scoperta, lo scorso anno, che Generali aveva rilasciato una put per il riacquisto del 49 per cento in mano a Kellner nel 2014 per un valore stimato ad oggi di 2,5 miliardi. Si ritiene certo che Kellner, che ha già venduto l’1 per cento del 2 che aveva di Generali, eserciterà la put. (a. bon.)