Al momento il fascicolo aperto dalla Procura di Milano su Premafin/Fonsai sembra essere solo quello per il reato di ostacolo agli organi di vigilanza per cui è indagato, da giugno scorso, Salvatore Ligresti, ma il Pm Luigi Orsi starebbe vagliando anche altre ipotesi come il falso in bilancio, l’aggiotaggio e l’insider trading.
Lo apprende  MF Dow Jones da una fonte vicina alla vicenda che spiega come la situazione negli ambienti della Procura viene percepita come più allarmante di quella che sembra e più complicata di quella che ha portato il San Raffaele di Don Verzé alla ribalta delle cronache nei mesi scorsi.
La differenza, spiega la fonte, è che il gruppo Ligresti avrebbe già un ‘salvatore’ nell’operazione di fusione con Unipol ma il deal è soggetto a così tanti iter autorizzativi e ha una tale intrinseca complessità che la Procura non può non monitorare la situazione.
In mattinata ieri Orsi ha sentito nel suo ufficio per circa 3 ore il d.g. di Premafin Andrea Novarese.
Il Pm nell’estate 2011 aveva aperto un fascicolo per ostacolo agli organi di vigilanza iscrivendo nel registro degli indagati Salvatore Ligresti. Da allora l’attenzione di Orsi si è concentrata anche su altri episodi riguardanti la galassia dell’imprenditore siciliano. La Procura di Milano ha infatti acceso un faro, anche sull’andamento dei titoli in Borsa, sui rapporti con l’Isvap e sulla vicenda delle offerte alternative di Unipol e Sator Palladio. Di recente il pm ha anche preso informazioni riguardo le consulenze riconosciute a Ligresti al 2010, sui bonus agli amministratori e sulla vendita di Ata Hotels.
Peraltro, per quanto riguarda la catena alberghiera, Mediobanca ha ricevuto da FonSai il mandato per la sua cessione.
Nel week end Orsi aveva già sentito come testimoni i sindaci di Fonsai e Premafin mentre lunedì è stata la volta dei revisori. Da quanto si apprende da fonti vicine alla vicenda, non è escluso che il pm possa sentire altri manager.