Ci sono volute oltre sei ore di cda ai consiglieri di Premafi n per decidere di non decidere. Il consiglio era convocato per esaminare la proposta avanzata da Sator e Palladio da 450 milioni alternativa al progetto di aggregazione presentato da Unipol. In una nota, il cda ha detto di aver «convenuto di non essere in grado di assumere allo stato alcuna deliberazione» sull’offerta di investimento nella holding avanzata da Sator e Palladio, anche in virtù dell’esclusiva contenuta nell’accordo stipulato il 29 gennaio scorso con Unipol. Il cda ha quindi conferito a Maurizio Dallocchio, docente della Bocconi, il mandato di «supportare la società e il comitato di amministratori dipendenti non correlati, nella valutazione della congruità dei rapporti di concambio» del progetto di fusione con Unipol, anche «in relazione al prezzo di emissione del deliberando aumento di capitale di Premafi n». In ogni caso, né Matteo Arpe, patron di Sator, né Meneguzzo, patron di Palladio, hanno intenzione di mollare la presa: si preparano anzi a dare battaglia, per nulla intimoriti dai pesi massimi presenti nella compagine avversaria, a iniziare da Mediobanca e Unicredit. Da almeno cinque giorni, secondo fonti di stampa, i legali di Sator e Palladio starebbero mettendo a punto le prossime mosse, tra cui un esposto in Consob che ruota attorno a sei-sette punti caldi. Dalla clausola di esclusiva presente nel contratto tra Premafi n e Unipol, di cui il mercato dovrebbe essere messo a conoscenza, fino alla modalità di finanziamento di Finsoe. Nel cda è stato affrontato anche il tema della ristrutturazione del debito Premafi n ed è stato fatto il punto sulle trattative con le banche creditrici. Intanto ieri è stata una giornata molto movimentata per i titoli legati alla vicenda. Ieri è toccato ancora a Milano ass. guadagnare i rifl ettori: le azioni hanno chiuso a 0,34 euro, +19,21%. Più contenuti i progressi di FonSai (+5,21%) e Unipol (+7,2%). Premafi n ha invece chiuso in negativo a -2,55%. © Riproduzione riservata