Profitti agli sgoccioli per Mediolanum. La banca del risparmio gestito e ammistrato del tandem Doris-Berlusconi ha infatti chiuso il 2011 con un utile netto di 67 milioni di euro, in calo del 70% rispetto al pro-forma del 2010, penalizzato da rettifiche per 85 milioni di euro sui titoli governativi greci e per 41 milioni sulla partecipazione in Mediobanca. Le masse amministrate sono salite invece dell’1% a quota 46,2 miliardi e la raccolta netta è stata positiva per 2,72 miliardi di euro. Il bilancio è stato approvato ieri dal consiglio di amministrazione della società (-4,44% a 3,52 euro ieri in Borsa) che proporrà agli azionisti soci un dividendo di 0,11 euro, in calo rispetto agli 0,155 euro dell’esercizio precedente. Considerando l’acconto sulla cedola distribuito a novembre 2011 di 0,07 euro, il cda proporrà all’assemblea dei soci si terrà il prossimo 19 aprile in prima convocazione o 20 aprile in seconda la distribuzione di 0,04 euro. Escludendo le componenti non ricorrenti, l’utile 2011 risulta pari a 193 milioni di euro, in calo del 16% rispetto all’analogo risultato del 2010. Il risultato, inoltre, risente di minusvalenze per 44 milioni di euro dovute alla valutazione degli investimenti a fair value, ossia a valore di mercato. In Italia l’utile netto è stato di 75 milioni (-68%) e le masse sono salite dell’1% a 44,27 miliardi. La raccolta netta di Banca Mediolanum è stata positiva per 2,28 miliardi di euro, il numero dei promotori finanziari è di 4.507 unità e il totale clienti si è attestato oltre quota 1,066 milioni e i conti correnti e di deposito hanno raggiunto un totale di circa 627.400 unità, con un incremento annuo di 59.000 conti, pari al 10 per cento. Quanto a Banca Esperia, controllata al 50% con Mediobanca, le masse amministrate sono cresciute dell’1% a 12,81 miliardi (6,408 miliardi la quota Mediolanum) e l’utile ante imposte è salito a 4,9 milioni di euro, contro i precedenti 2,1 milioni. Con riferimento ai mercati esteri, in Spagna, le attività hanno chiuso l’esercizio in attivo per 3,9 milioni, rispetto all’utile di 0,6 milioni registrato nel 2010; in Germania, il 2011 si è chiuso invece con una perdita di 11,5 milioni, praticamente in linea con il rosso di 11,4 milioni del 2010. Complessivamente, le masse amministrate delle controllate bancarie estere si sono attestate a 1,931 miliardi, in contrazione del 2% rispetto al 31 dicembre 2010.