Banche in pressing su Premafin per procedere a passi spediti verso l’integrazione con Unipol e Fondiaria-Sai. Nei giorni scorsi Unicredit, in qualità di banca agente del pool di istituti esposti verso la holding presieduta da Jonella Ligresti, avrebbe scritto a Premafin per sollecitare un’accelerazione dei processi deliberativi necessari per seguire l’aumento di capitale di FonSai, nell’ambito del piano di integrazione con Unipol. Premafin, che oggi riunisce il consiglio di amministrazione solo per ascoltare le comunicazioni del presidente, mentre la riunione sui conti del 2011 è stata posticipata al 30 marzo, non ha infatti ancora convocato l’assemblea per procedere all’aumento di capitale riservato da 400 milioni destinato alla compagnia bolognese, a differenza di FonSai che lunedì voterà sull’attribuzione di una delega al cda per una ricapitalizzazione da 1,1 miliardi di euro. Secondo le banche, occorre dunque un cambio di passo, anche perché la holding, nel momento in cui partirà l’aumento di capitale di FonSai (tra aprile e maggio), dovrà già disporre delle risorse per sottoscrivere la sua quota della ricapitalizzazione. Per la convocazione dell’assemblea occorrono 45 giorni e non sarebbe opportuno che Premafin aspetti il cda del 30 marzo sul bilancio per convocare un’unica assemblea su bilancio e ricapitalizzazione. Sempre nei giorni scorsi le banche, attraverso Unicredit, avrebbero inoltre comunicato a Premafin di essere impossibilitate a prendere in esame il piano, alternativo a quello di Unipol, presentato nei giorni scorsi da Sator e Palladio. I due investitori, che nelle prime settimane dell’anno hanno rastrellato complessivamente l’8% di FonSai e che poi hanno siglato un patto di consultazione, si sono riservati di ritirare l’offerta nel caso in cui non fosse stato consentito loro di presentare la propria soluzione sul debito Premafin. La dead-line fissata da Sator-Palladio scadeva nella giornata di ieri, ma al momento i due investitori non sembra abbiano ancora ritirato la proposta. Sul tema del debito Premafin ieri si è espresso anche il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani. «Non sono le banche che devono valutare i piani ma sta a Premafin valutare i piani alternativi sul tavolo», ha affermato Cucchiani, che ha voluto così precisare le proprie dichiarazioni di lunedì scorso sul tema del riassetto del gruppo Premafin-FonSai, di cui la banca è uno dei creditori. In quell’occasione il ceo di Intesa aveva affermato che «i piani è sempre bene che siano comunicati e che siano visti e giudicati per quello che sono e per quello che valgono», facendo intravedere un’apertura di Ca’ de Sass verso la proposta Sator-Palladio. «Talvolta quello che viene recepito da un cronista che ti ascolta mentre cammini può facilmente risultare distorto o prestarsi a interpretazioni», ha spiegato Cucchiani. (riproduzione riservata)