Tasso di disoccupazione pari a zero, ottime prospettive di crescita e di guadagno, stipendio d’ingresso pari a 1.500 euro netti mensili, con percentuali di crescita elevate: è il mix di variabili di successo sintetizzate dall’Attuario, uno dei profili più difficili da reperire sul mercato, e quindi, tra i più ambiti.

Nell’arco dell’ultimo biennio, seguendo i dati dell’osservatorio Michael Page International, società specializzata nel recruitment in ambito middle e top management, è stato riscontrato un aumento sensibile delle richieste di tale figura da parte del mercato: +100% dal 2009 al 2010 e oltre il 30% dal 2010 al 2011. Un trend positivo che, in controtendenza con il mercato, si confermerà anche nel nuovo anno.

La professione dell’attuario, riguardante specialmente le assicurazioni, i piani previdenziali e la finanza, ha come fine essenziale quello di determinare, con la più elevata probabilità possibile, l’andamento futuro di variabili demografiche ed economiche.

Questo ruolo – spiega Danilo Curti, manager delle divisioni Banking e Insurance di Michael Page International – costruisce e valuta prodotti finanziari e assicurativi, elabora le metodologie per il calcolo dei premi assicurativi e delle riserve di bilancio,  monitora e stima a intervalli periodici la congruità e l’andamento dei premi, in modo che la compagnia di assicurazione non si trovi a pagare agli assicurati più di quanto riscuote in premi. Inoltre, prepara relazioni illustrative delle proprie valutazioni, effettua analisi statistiche, gestisce a livello informatico i dati sui mercati finanziari, realizza e certifica i bilanci delle imprese di assicurazione, dei fondi pensione e delle casse di previdenza.”

La retribuzione all’ingresso è generalmente alta all’inizio della carriera con crescite molto veloci ed incrementi percentuali medi ad ogni passaggio elevati: un attuario con una seniority di oltre dieci anni, può contare su una retribuzione media annua che oscilla fra gli 80 e i 100 mila euro (e oltre) annue.

Gli sbocchi di carriera possono essere all’interno di compagnie assicurative, società di consulenza e studi attuariali, e principalmente in tre diverse aree: sviluppo prodotti, riservazione o risk management, replicabile sia per compagnie vita che compagnie danni. Il massimo livello raggiungibile è quello di responsabile attuariale/attuario incaricato; responsabile di team di risk management internazionali; partner di società di consulenza.

“E’ una figura  – confessa Curti –  che fa registrare un trend di crescita rispetto alla domanda, a dispetto di un mercato in cui l’offerta è bassa. La richiesta di questa figura sta vivendo e vivrà soprattutto nel prossimo futuro una crescita sempre più consolidata per via dunque della scarsità di candidati, della normativa che ha reso obbligatorio questo ruolo all’interno delle compagnie e di una cultura sempre più orientata alla mitigazione del rischio, fattore sul quale l’attuario incide direttamente. Ulteriore punto di forza è rappresentato dalla stabilità del suo posto di lavoro. E’ inoltre una professione nella quale la presenza femminile sta diventando sempre più forte. In un momento di mercato in cui si cerca di riciclare quanto più possibile le professionalità interne andando a coprire le vacancy, soprattutto all’interno di gruppi bancari e assicurativi, l’attuario ha necessità di un background formativo puntuale e specifico.”

La sua formazione professionale ha inizio con la laurea in Scienze Statistiche ed Attuariali, necessaria per sostenere l’esame di stato per l’abilitazione alla professione e quindi deve provvedere all’iscrizione all’Albo degli Attuari. L’attuario è specializzato in statistica, matematica, calcolo delle probabilità e teoria finanziaria applicate allo studio di eventi futuri incerti. Sono previste due distinte figure professionali ovvero l’”attuario” (Sezione A dell’Albo) e l’”attuario junior” (Sezione B dell’Albo), quest’ultimo con competenze limitate alle attività standardizzate.

“Fino a poco tempo fa – conclude Danilo Curti – la maggior parte degli studi attuariali erano basati su Roma per maggiore concentrazione di facoltà di scienze statistiche e attuariali; attualmente tutti gli studi si stanno strutturando invece a Milano. Infine, da sottolineare, che le società di consulenza si stanno strutturando con team attuariali che forniscono supporto esterno alle compagnie.”