SIBILLA DI PALMA

Anche nella gestione dei grandi patrimoni personali le donne si stanno facendo strada. C’è chi scala la gerarchia di gruppo e chi fa il grande salto e si mette in proprio. Patrizia Misciattelli, 60 anni, dopo la laurea in filosofia e anni di esperienza di top management prima alla Sim Bnl Investimenti nel settore risorse umane, poi direttore vendite e marketing in Finanza & Fututo, infine Country manager di J.Rotschild assurance Uk, nel 2003 ha lanciato il multifamily office Mamy’s, con sede a Milano, e oggi è anche presidente di Aifo, Associazione italiana family officer. «Credo che il contributo femminile sia molto importante afferma Masciatelli Il modello maschile di gestione è infatti caratterizzato dalla competitività, dall’aggressività, dalla speculazione e può portare in poco tempo ingenti guadagni o gravi perdite. Il modello femminile invece è più prudente e tiene conto di molteplici fattori, tra cui il rispetto dell’ambiente, la sostenibilità, la conservazione del patrimonio e il suo trasferimento alle generazioni future. Ecco perché secondo me oggi la finanza ha bisogno di donne, preparate e competenti». 
Storia simile per Marcella Sivori, 40 anni: dopo un’esperienza pluriennale in Borsa Italiana nel ramo del risparmio gestito italiano e internazionale, nel 2009 ha deciso di fondare Cs Family Office di cui è attualmente socio amministratore. «La nostra società crede molto nell’apporto positivo che le donne potrebbero dare al mondo finanziario afferma Sivori Abbiamo infatti lanciato un’iniziativa ‘Finanza è femmina’ in cui organizziamo dei caffè rosa per discutere tematiche d’attualità finanziaria con un approccio formativo tutto al femminile, caratterizzato cioè da curiosità, praticità e determinazione». 
Fa storia in questo settore Elena Zambon, 48 anni, erede di terza generazione degli imprenditori vicentini della Zambon, multinazionale chimicofarmaceutica con 545 milioni di euro di fatturato presente in 15 paesi con circa 2.500 dipendenti. Elena, presidente del gruppo, è anche a capo di Secofind Sim: fondata nel 1994 come singlefamily, ufficio strutturato all’interno della holding di famiglia, nel 2000 è stato trasformato dalla stessa Elena in un multifamily office, per estendere ad altre famiglie di imprenditori i propri servizi. La società conta su un team tutto al femminile, visto che la carica di amministratore delegato è ricoperta dal 2007 da Anna Procopio, 45 anni, ex direttore generale di Tradinglab del gruppo Unicredit. 
Da Secofind arriva anche Manuela Mezzetti, dal 2009 titolare della MezzettiAdvisoryGroup: 52 anni, una laurea in finanza aziendale all’università Bocconi, era approdata alla poltrona di presidente e amministratore delegato del multifamily della famiglia Zambon dove un’esperienza nella tesoreria di Citi. ha ricoperto la carica di amministratore delegato e presidente per poi fondare una propria società. 
Emanuela Musci, una laurea in economia e un master in finanza negli Stati Uniti, è invece presidente della società Strategie e Opportunità. «Dopo un periodo lavorativo in America, sono rientrata in Italia e ho iniziato a collaborare con un singlefamily spiega Musci che poi nel 2007 è diventato una struttura multifamily, offrendo i propri servizi a più famiglie e clienti. Attualmente siamo in quattro e ci serviamo in outsourcing di altre risorse». 
Ma anche i grandi istituti bancari hanno deciso di puntare sulle donne. Come ad esempio Banca Sella con Silva Lepore, classe 1958, che dal 2007 è responsabile della struttura di private banking del gruppo. Silvia Lepore, una lunga esperienza nell’area finanza di Sanpaolo, dal 2002 è passata a occuparsi dell’area private banking fino ad assumerne la responsabilità per l’Italia nel 2005. Ha deciso di scommettere su una donna anche Unicredit con Manuela D’Onofrio, head of global investment strategies. Una laurea in matematica, 49 anni, si occupa da anni di gestioni patrimoniali ed è stata direttore generale di Bipiemme private banking. 
A Paola Volponi è andata invece la responsabilità dello sviluppo dell’area dedicata alla clientela più facoltosa di Ubs, ovvero quella con patrimoni al di sopra dei 30 milioni di euro. Volponi proviene da Jp Morgan, dove guidava il team private client advisory come senior banker, con responsabilità di gestione di alcune significative aziende familiari italiane.
Punta su un team tutto al femminile anche Banca Generali, in cui le professioniste del private banking gestiscono un portafoglio di 3,5 miliardi di euro. Tra queste Federica Bossi che, dopo un’esperienza ad ampio raggio in Credito Valtellinese e Bipop Carire, nel 2002 è entrata in Citybank International Plc, iniziando la sua esperienza nel private banking e nel wealth management. Attualmente è responsabile di team nel Relation Management per Banca Generali private banking e si occupa di fornire consulenza e assistenza in materia di personal private banking, personal wealth management e asset allocation.
Ha cominciato la sua attività nel gruppo Sanpaolo Vincenza Belfiore, dal 2007 private banker in Banca Generali. «In questi anni le esigenze del family banking sono cambiate radicalmente: alta professionalità, sicurezza e semplicità sono diventati gli ingredienti fondamentali», afferma. E in questo scenario, l’importanza del ruolo femminile nella gestione dei grandi patrimoni diventa chiave: «perché può rappresentare un trait d’union tra la professionalità, la determinazione e l’elasticità che il nostro lavoro richiede».