di Andrea Di Biase

L’Isvap torna a sollecitare i vertici di Premafin a procedere nel più breve tempo possibile a convocare l’assemblea straordinaria per l’approvazione dell’aumento di capitale da 400 milioni riservato a Unipol necessario mettere in sicurezza Fondiaria-Sai nell’ambito del piano di integrazione con la compagnia bolognese. Ieri, come anticipato da milanofinanza. it, il presidente di Premafin, Giulia Ligresti, e il direttore generale della holding, Andrea Novarese, dopo aver fatto visita alla Consob, sono stati ricevuti dai vertici dell’autorità di vigilanza sulle assicurazioni per chiarire le ragioni alla base dello slittamento dal 16 al 30 marzo del cda per l’approvazione del bilancio 2011 e la convocazione dell’assemblea straordinaria. Nell’incontro, che sarebbe stato sollecitato dalla stessa Premafin, i vertici della holding avrebbero spiegato all’Isvap che il ritardo era legato alla necessità di acquisire la comfort letter sul piano di ristrutturazione del debito da parte delle banche creditrici (arrivata il 21 marzo) nonché il lavoro degli advisor Maurizio Dallocchio e Pricewaterhouse Coopers sull’impairment test della partecipazione del 36% in FonSai (lavoro concluso solo nel week-end e che sarà dunque sul tavolo del cda del 30 marzo). Nel corso dell’incontro di ieri l’autorità presieduta da Giancarlo Giannini avrebbe preso atto delle motivazioni avanzate dai vertici della holding, ma avrebbe ribadito l’esigenza di non perdere ulteriore tempo. La mossa dell’Isvap sarebbe motivata dal fatto che, dopo che lo scorso 10 gennaio, quando l’authority aveva sollecitato Premafin e FonSai a procedere senza indugio a riportare il Solvency ratio consolidato sopra la soglia del 100%, le due società si sarebbero limitate a rispondere che la strada che intendevano seguire era rappresentata dall’accordo siglato con Unipol il 29 gennaio. Da allora sul tavolo dell’authority è giunta però solo l’istanza autorizzativa presentata da Unipol il 27 febbraio, mentre Premafin non avrebbe per ora presentato alcun atto formale nella direzione prospettata dall’accordo siglato con la compagnia bolognese, se non votare a favore, nel corso dell’assemblea di FonSai del 19 marzo, all’aumento di capitale da 1,1 miliardi. Un’operazione che, come spiegato su richiesta della Consob dal vertice della compagnia, si «inserisce nel più ampio ambito del progetto d’integrazione con il gruppo Unipol», ma che allo stesso tempo potrebbe essere portata avanti, «subordinatamente all’approvazione da parte dell’Isvap», anche «indipendentemente dall’operazione di integrazione, poiché la necessità di ripatrimonializzazione sottostante l’aumento di capitale prescinde dall’ipotesi di integrazione medesima ». Proprio a fronte di questa spiegazione, considerata ambigua da Sator e Palladio, che in assemblea si sono dunque astenuti sull’aumento, i due investitori hanno inviato una lettera al presidente di Fondiaria-Sai, Jonella Ligresti, e al presidente del collegio sindacale (e per conoscenza a Isvap e Consob) affinché «vengano definitivamente chiariti alcuni aspetti riguardanti l’indipendenza dell’aumento di capitale di FonSai rispetto all’operazione di integrazione con Unipol». In particolare, Sator e Palladio chiedono se l’aumento da 1,1 miliardi sia sufficiente al salvataggio di FonSai, indipedentemente dall’integrazione con la compagnia bolognese. I due investitori si rivolgono al vertice di FonSai anche per sapere per quale motivo l’incarico conferito a Mediobanca il 23 gennaio per la promozione del consorzio di garanzia dell’aumento (che originariamente era stimato in 750 milioni) sia stato modificato dal cda del 30 gennaio subordinandolo all’esclusiva realizzazione del progetto di integrazione con Unipol. Sator e Palladio hanno inoltre invitato il collegio sindacale a valutare la correttezza sostanziale e procedurale dell’esecuzione di un accordo, di cui FonSai non è firmataria (essendo l’intesa tra Unipol e Premafin). Ieri intanto il cda di Fondiaria-Sai si è riunito per approvare la relazione sulla gestione e la nota integrativa al bilancio 2011, all’interno della quale sono state meglio spiegate alcune operazioni come chiesto nei giorni scorsi dalla Consob. Il cda ha inoltre preso atto della relazione del collegio sindacale in risposta della denuncia del fondo Amber sulle operazioni con parti correlate (a partire dai 40 milioni di commissioni pagati a Salvatore Ligresti dal 2003 al 2010) e avrebbe dato mandato ad alcuni consulenti di procedere, come chiesto dai sindaci, a ulteriori approfondimenti in merito a tali operazioni. In relazione a questi episodi, nella giornata di ieri il sostituto procuratore di Milano, Luigi Orsi, che sabato aveva ascoltato i sindaci di Premafin e FonSai, ha sentito anche i revisori delle due società. Oggi, invece, il cda di Unicredit indicherà i propri tre rappresentanti per la lista per il rinnovo del cda di Fondiaria-Sai che la banca presenterà assieme a Premafin in virtù del patto siglato lo scorso anno. Domani dovrebbe essere la volta della holding, che riunirà il cda solo per designare i candidati in tempo per la presentazione delle liste entro la mezzanotte di giovedì. Anche se per ora non ci sono conferme, è possibile che anche Sator e Palladio, forti dell’8% di FonSai, presentino una propria lista per il cda e il collegio sindacale. I due investitori potrebbero avere buone chance di entrare in cda e nominare il presidente del collegio sindacale, visto che Assogestioni non sembra interessata alla partita. (riproduzione riservata)