L’ISVAP ha elaborato i dati statistici provvisori relativi ai premi lordi contabilizzati del portafoglio diretto italiano nei rami vita e danni nel 2011, nonché alla nuova produzione dei rami vita. Le statistiche definitive, riconciliate con le  risultanze dei dati tratti dalle anticipazioni di bilancio dell’esercizio 2011, saranno rilasciate  successivamente sulla base dei dati che le imprese sono tenute ad inviare entro il 1° marzo 2012.

La raccolta premi realizzata complessivamente nei rami vita e danni dalle imprese nazionali e dalle Rappresentanze in Italia di imprese extra S.E.E. durante l’anno 2011 ammonta a 110.234,4 milioni di euro,  con un decremento del 12,5% (14,8% in termini reali).

In particolare, i premi vita, pari a 73.892,6 milioni di euro, registrano una riduzione del 18% (20,1% in termini reali) con un’incidenza sul portafoglio globale vita e danni che si attesta al 67%  (71,5% nel 2010); il portafoglio danni, che totalizza 36.341,8 milioni  di euro, si incrementa  dell’1,4%  (ma -1,3% in termini reali), con un’incidenza del  33% sul portafoglio globale (28,5% nel 2010).

Per quanto riguarda la raccolta premi complessiva (vita e danni) e del solo comparto danni, le variazioni suindicate sono lievemente influenzate sia dall’uscita dal portafoglio diretto italiano dei rami danni di una Impresa nazionale il cui portafoglio è stato totalmente assegnato a una Rappresentanza in Italia di impresa SEE, sia dalla cessazione dell’attività di due imprese che sono state sottoposte a liquidazione coatta amministrativa. Le medesime variazioni calcolate su basi omogenee (escludendo dai dati relativi al 2010 la raccolta premi delle suddette tre imprese uscite nel 2011 dal portafoglio diretto italiano danni), evidenzierebbero, per le imprese nazionali e le Rappresentanze in Italia di imprese extra SEE, una variazione della raccolta complessiva (vita e danni) e dei soli rami danni pari, rispettivamente, al -12,2% ed al +2,5%.

L’incidenza della raccolta premi sul PIL nel 2011 è pari al 7% (in riduzione rispetto  all’8,1% nel 2010); in particolare la riduzione è ascrivibile ai rami vita, per i quali l’incidenza  sul PIL si attesta al 4,7% (5,8% nel 2010), mentre è pari al 2,3% per i rami danni (stabile  rispetto al 2010).

Per quanto riguarda i rami vita, il ramo I (assicurazioni sulla durata della vita umana) con 56.608,1 milioni di euro, registra un decremento del 16,4% rispetto al 2010; il ramo III (assicurazioni le cui prestazioni principali sono direttamente collegate al valore di quote di OICR o di fondi interni ovvero a  indici o ad altri valori di riferimento) con 12.496,3 milioni di euro, si riduce del 18,9% rispetto  al 2010; la raccolta del ramo V (operazioni di capitalizzazione) ammonta a 3.131,4 milioni di  euro, con un decremento del 39,2%. Tali rami incidono sul totale premi vita rispettivamente  per il 76,6%, per il 16,9% e per il 4,3% (rispettivamente il 75,2%, il 17,1% e il 5,7% nel 2010).

Per quanto riguarda i restanti rami, i premi del ramo VI (fondi pensione: 1.508,8 milioni di euro) rappresentano il 2% della raccolta vita (1,9% nel 2010).

 Con riferimento al complesso dei patrimoni gestiti per i fondi pensione, pari a 9.979,3 milioni di euro, l’incremento rispetto al 2010 è del 10,9%. Alla fine del 2011 il patrimonio complessivo gestito relativo ai fondi pensione è così ripartito: fondi pensione aperti (3.814,6 milioni di euro), fondi pensione negoziali con garanzia (3.429 milioni di euro), fondi pensione negoziali senza garanzia non ricompresi nel ramo VI (2.735,7 milioni di euro).

La raccolta relativa alle assicurazioni complementari (112,9 milioni di euro) e alle assicurazioni di ramo IV (assicurazioni malattia a lungo termine non rescindibili: 35,1 milioni di euro) incide, infine, per il restante 0,2% sul totale premi vita.

 La ripartizione per canale distributivo della raccolta premi  mostra che gli sportelli bancari e postali intermediano il 54,8% del portafoglio vita (60,3% nel 2010).

Seguono i promotori finanziari (18,3% rispetto al 15,8% nel 2010), le agenzie con mandato (16,4% rispetto al 15,2% nel 2010), le agenzie in economia e gerenze (9,2% rispetto al 7,4% nel 2010), i brokers (1%, come nel 2010) e le altre forme di vendita diretta (0,3%, come nel 2010).

 La nuova produzione emessa  si attesta a 45.596,3 milioni di euro, con  una riduzione del 29,3% rispetto al 2010. 

Nello specifico, per quanto riguarda l’andamento della nuova produzione dei principali rami, si rileva che il ramo I, con 34.688,2 milioni di euro, registra un decremento del 29,6% rispetto al 2010; il ramo III con 8.557,8 milioni di euro, si riduce del 21,4% rispetto al 2010; la nuova produzione del ramo V ammonta a 1.593 milioni di euro, con un decremento del 55,3%. Tali rami incidono sul totale della nuova produzione vita rispettivamente per il 76,1%, per il 18,8% e per il 3,5% (rispettivamente il 76,3%, il 16,9% e il 5,5% nel 2010). Per quanto riguarda i restanti rami, la nuova produzione di ramo VI (732,7 milioni di euro), IV (10,6 milioni di euro) e delle assicurazioni complementari (14 milioni di euro) rappresenta nel complesso l’1,6% del totale rami vita (1,3% nel 2010).

Rami danni. Il portafoglio premi dei rami R.C. autoveicoli terrestri e R.C. veicoli marittimi, lacustri e fluviali ammonta complessivamente a 17.793,7 milioni di euro (+4,7% rispetto al 2010), con un’incidenza del 49% sul totale rami danni (47,4% nel 2010) e del 16,1% sulla raccolta complessiva (13,5% nel 2010).

La medesima variazione calcolata su basi omogenee rispetto al 2010 evidenzierebbe un incremento della raccolta del 5,2% rispetto al 2010.

 Tra tali rami, quelli con raccolta più elevata sono: Infortuni con l’8,4% (8,5% nel 2010), R.C. generale con l’8,1% (8,6% nel 2010), Corpi di  veicoli terrestri con il 7,9% (8,3% nel 2010), Altri danni ai beni con il 7,3% (come nel 2010), Incendio ed elementi naturali con il 6,4% (6,6% nel 2010) e Malattia con il 6% (6,1% nel 2010).

L’analisi per canale distributivo continua a evidenziare la preponderanza della raccolta attraverso le agenzie con mandato, anche se la stessa è in contrazione rispetto al 2010.

Infatti, tale canale colloca l’81,6% della globalità del portafoglio danni (82,4% nel 2010) e l’88% del portafoglio relativo al solo ramo R.C. auto (89,5% nel 2010). Da segnalare, inoltre, la crescita della quota intermediata dalle altre forme di vendita diretta, sia con riguardo alla globalità del portafoglio danni (5% rispetto al 4,1% nel 2010), sia con riferimento al solo ramo R.C. auto (7,2% rispetto al 6,1% nel 2010).