L’ultimo progetto di ricerca italiano finanziato dal colosso assicurativo francese Axa, tramite il fondo Axa Research Fund, riguarda l’istituzione di una cattedra in Finanza e Assicurazione per le Famiglie, istituita presso l’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief) creato nel 2008 dalla Banca d’Italia. L’operazione, presentata ieri, prevede l’assegnazione di 500 mila euro che saranno investiti nei prossimi tre anni per l’avvio della cattedra che sarà affidata al professor Luigi Guiso. Ma l’assicuratore francese non è nuovo a sostenere la ricerca italiana, considerando che, sempre tramite l’Axa Reaserch Fund, il progetto di filantropia scientifica nato nel 2008 che dispone di asset complessivi per 100 milioni, ha già investito in Italia o nei progetti italiani un totale di 3,5 milioni. Tra le istituzioni finanziate in Italia c’è per esempio la Bocconi, ma anche l’Università di Napoli e quella di Firenze, oltre al Centro Nazionale di Ricerca (Cnr). «Il settore privato ha il dovere di giocare un ruolo importante nel progresso e nella diffusione del sapere scientifico, attraverso modalità nuove di supporto e finanziamento della ricerca slegata da ritorni immediati, per contribuire a costruire un pezzo di futuro per il Paese», ha detto ieri l’amministratore delegato di Axa Mps, Frédéric de Courtois, «L’Italia è un Paese importante per il nostro gruppo. Ci fa quindi piacere contribuire allo sviluppo della ricerca nella Penisola». Un intervento, quello di Axa Reaserch Fund, di cui l’Italia ha particolarmente bisogno considerando che la spesa per ricerca e sviluppo nel Paese è di poco superiore all’1% del pil, e si colloca agli ultimi posti in Europa e lontano dai valori di Francia, Germania e paesi scandinavi. Dei 100 milioni che costituiscono l’Axa Reaserch Fund sono già stati impegnati 76 milioni con il finanziamento di progetti che studiano i rischi che minacciano l’ambiente, ma anche la vita umana e la società in generale. E il colosso francese sta già pensando rifinanziare il fondo con un’altra dotazione che dovrebbe replicare l’investimento iniziale. (riproduzione riservata) Anna Messia