Dopo i discreti conti 2011 (tutti positivi, a esclusione degli utili, che hanno risentito delle svalutazioni dei bond greci in portafoglio, con relativo taglio della cedola da 0,45 a 0,20 cent), pubblicati martedì sera, ieri i vertici di Generali si sono sottoposti alle domande degli analisti. In primo luogo sulle partecipazioni. «Ci sono arrivate diverse richieste da parte di player fi nanziari interessati a essere della partita ed entrare nell’operazione Ppf. Stiamo rifl ettendo sulle varie opzioni sul tavolo, le valuteremo tutte», ha detto l’a.d. del gruppo, Giovanni Perissinotto. Ppf è la società ceca che detiene il 49% della jv stretta con il Leone triestino e ha una put da esercitare per vendere a quest’ultimo entro il 2014 la propria partecipazione. Il costo di cui Generali dovrebbe sobbarcarsi per ricomprare la metà della società, tuttavia, non preoccupa Perissinotto. Per fi nanziare il fl usso cedolare, preservare i propri requisiti patrimoniali e, nel caso, fare fronte all’esercizio della put di Ppf, infatti, il gruppo triestino «farà affi damento sulla propria capacità di fi nanziamento, oltre che sulle risorse interne e su eventuali, piccole cessioni». In questo modo, tra l’altro, Perissinotto ha di fatto anticipato la domanda che da settimane il mercato fi nanziario si sta ponendo, vale a dire se la compagnia necessiti o meno di varare un aumento di capitale. Opzione a quanto pare fugata, ma non del tutto. «Solo una grande espansione, una forte necessità di capitale, potrebbe portarci a chiedere in futuro un contributo ai nostri azionisti », ha infatti precisato il numero uno del Leone triestino. Sull’argomento Ppf si è espresso anche il cfo, Raffaele Agrusti, spiegando che «Generali stima un impatto tra 13 e 14 punti sul Solvency 1» intorno al 140%. Qualche minuto prima, nel suo discorso introduttivo, Perissinotto aveva spiegato di guardare al futuro con buona dose di serenità. «Non è semplice essere ottimisti dopo un anno diffi cile come il 2011, ma vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno. Con ogni probabilità, abbiamo già toccato il fondo e da qui in avanti la strada sarà in risalita. Riteniamo quindi che il 2012 sarà un anno di consolidamento e di ricostruzione della fi ducia, mentre dal 2013 si concretizzerà una maggiore stabilizzazione », ha osservato. Non a caso, secondo Agrusti, «i primi mesi del 2012 stanno andando molto bene. Nel primo bimestre dell’anno, ad esempio, i premi in Italia sono migliorati del 3,2%. All’estero la crescita è stata del 22%». Silenzio invece sulle partecipazioni ritenute core e non core. «No comment sui singoli asset, sarebbe sconveniente parlarne, capirete bene il perché», ha affermato Perissinotto, replicando a un analista che chiedeva di specifi care se la controllata Bsi fosse considerata, almeno sulla carta, cedibile. Infi ne un passaggio in merito al bond da 750 mln. «Andremo a esercitare la call e a rimborsare il prestito (che scade a luglio, ndr). Oggi, grazie all’andamento positivo dei mercati fi nanziari, riusciamo a rinnovarlo con lo stesso spread e quindi con gli stessi costi a conto economico», ha ricordato Agrusti. A piazza Affari, il titolo Generali ha chiuso a 12,56 euro, -4,63%.