di Andrea Di Biase

Tonfo a Piazza Affari per i titoli Premafin e Fondiaria- Sai. I timori del mercato per i possibili impatti sul gruppo Ligresti dell’inchiesta della Procura di Milano hanno fatto crollare i titoli della holding e della compagnia assicurativa, che hanno perso rispettivamente il 13,77% a 0,28 euro e il 14,03% a 1,02 euro, risultando tra i peggiori del listino milanese. Nonostante il piano di integrazione con Unipol, che oggi entrerà nel vivo con il cda di Premafin che approverà i conti 2011 e convocherà l’assemblea straordinaria per dare corso all’aumento da 400 milioni riservato alla compagnia bolognese, rappresenti un’àncora di salvezza nei confronti di una possibile insolvenza della holding, il mercato ha reagito negativamente alle notizie di stampa secondo cui in Procura a Milano avrebbero accostato la situazione finanziaria del gruppo Ligresti a quella del San Raffaele. Un accostamento che FonSai, che ha preso posizione attraverso una nota, considera «fortemente lesivo della propria reputazione». La compagnia presieduta da Jonella Ligresti, che ha sottolineato come «tale arbitrario accostamento» abbia influenzato «l’andamento in borsa del titolo, con evidenti impatti negativi sullo stesso», ha inoltre ricordato che «l’esistenza di un piano di ricapitalizzazione che verrà realizzato nell’ambito di un progetto industriale, ampiamente noto al mercato», rappresenta una garanzia per la messa in sicurezza della società stessa. Un messaggio, quello di FonSai, rivolto non solo al mercato, ma anche finalizzato a rassicurare dipendenti, agenti e assicurati sulla tenuta della compagnia e sulle sue prospettive di rilancio. Anche se qualcuno ha letto nella nota di Fondiaria-Sai un messaggio rivolto a chi, negli ambienti del Palazzo di Giustizia di Milano, pur essendo l’inchiesta solo alle battute iniziali, non ha esitato a definire la situazione del gruppo più allarmante e complicata di quella dell’ospedale fondato da don Verzè. Sempre ieri pomeriggio, proprio negli stessi momenti in cui veniva diramato il comunicato di FonSai, i legali del gruppo (i penalisti Marco Deluca e Gianluigi Tizzoni e il civilista Giuseppe Lombardi) hanno fatto visita al sostituto procuratore Luigi Orsi, titolare dell’inchiesta, che al momento vede indagato il solo Salvatore Ligresti per ostacolo alle funzioni di vigilanza della Consob. Oggi, come detto, si riunirà il cda di Premafin, che dopo aver esaminato l’impairment test sulla partecipazione del 36% in Fon- Sai (si parla di una forchetta di prezzo tra 3,7 e 4,2 euro per azione) approverà il bilancio 2011 e convocherà l’assemblea per l’aumento di capitale da 400 milioni riservato a Unipol. Il cda è chiamato inoltre a deliberare il piano di ristrutturazione del debito da 368 milioni della holding ai sensi dell’articolo 67 della Legge fallimentare, in modo da tutelare i creditori dal rischio di eventuali azioni revocatorie. Nella serata di ieri l’advisor Banca Leonardo avrebbe inviato alle sette banche del pool la versione definitiva dell’accordo (sul quale c’è già il via libera informale degli istituti) che sarà approvata oggi dal cda Premafin. Alla mezzanotte di ieri scadeva anche il termine per presentare le liste per il rinnovo del cda di Fondiaria-Sai. Della lista di maggioranza presentata da Premafin, in cui è presente Jonella Ligresti, non faranno invece parte l’ex ad di FonSai, Fausto Marchionni, e l’avvocato Carlo D’Urso, sostituiti dai professionisti Marco Reboa (ex presidente dei sindaci di Mediobanca) e Giorgio Oldoini (sindaco di Gemina). L’unica lista di minoranza dovrebbe essere quella presentata da Sator (sia per il cda sia per il collegio sindacale), sulla quale, in virtù del patto di consultazione, dovrebbero convergere in assemblea anche i voti di Palladio Finanziaria. (riproduzione riservata)