Il 2011 è stato un anno a due facce per i consumi degli italiani, che chiudono il bilancio in crescita del 4,1% praticamente sostenuti solo dalla ripresa dei mesi primaverili. Un anno spaccato a metà dalla crisi economica estiva, che non solo ha gelato i trend di spesa, ma anche accentuato i cambiamenti in atto, evidenziando nuovi importanti atteggiamenti di consumo. Un anno che nel finale vede i servizi battere beni e prodotti, tranne quando si parla di tecnologia (+11,2%). E che conferma il boom dell’e-commerce (+15,4%).
Questo il quadro che emerge dalla seconda edizione del book Osservatorio Acquisti CartaSi 2012.
Nel dettaglio del 2011 gli italiani hanno speso 74 mld euro con carte di credito bancarie, in crescita del 4,1% a/a. Secondo gli esperti di CartaSi il 4,1% messo a segno dai consumi degli italiani, al netto dell’inflazione, risulta sostenuto dalla ripresa dei mesi primaverili, spinta in particolare dai settori del turismo e dei servizi. Una ripresa che si è però rapidamente esaurita in concomitanza con la,manifestazione estiva del rischio default: infatti, se nei primi sette mesi dell’anno lo scontrino medio registrava una crescita dello 0,7%, fra agosto e dicembre ha segnato un media del -3%.
E’ in atto una mutazione anche nella tipologia degli acquisti degli italiani, in prima istanza con il trasferimento dai prodotti ai servizi, in particolare quelli finanziari e assicurativi, medico sanitari, per la casa e la persona. Unica eccezione la tecnologia: gli acquisti di device e beni digitali sono cresciuti tutto l’anno, registrando un complessivo +11,2%. Stesso discorso per il turismo (viaggi e trasporti +12,8%) che, anche scontando gli incrementi del costo dei carburanti (+18,6% la spesa in rifornimenti), si conferma in crescita: aumentano infatti anche le spese per pernottamenti e ristoranti (+5,8%).
L’e-commerce ha registrato un boom di crescita pari al 15,4%, con gli acquisti online che rappresentano circa l’11% delle spese complessive realizzate con carta di credito, per un valore di 8 mld euro. A fare la parte del leone sono ancora una volta le spese per viaggi e trasporti (39,5%) e nel campo dell’informatica, beni e servizi professionali (18,9%). Ma la vera novità arriva dagli acquisti di abbigliamento e calzature, che hanno messo a segno rispettivamente un +45,2% e un +41%, in decisa e netta controtendenza rispetto all’offline.
Per quanto riguarda infine i primi 2 mesi del 2012, l’Osservatorio registra una partenza in timida ripresa in un clima delle aspettative che si è in parte rasserenato.